Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma
Per ripristinare la legalità e restituire a romani e turisti il mare di Ostia, cioè il mare della Capitale, non è necessario attendere il varo del nuovo PUA, il Piano Utilizzo Arenili, da una parte perché il vigente Pua del 2005 che pure prevedeva l’apertura di cinque varchi e il ripristino della visibilità del mare, non è mai stato attuato, dall’altra perché il progetto di PUA messo a punto dall’amministrazione rischia di tradursi in una sanatoria, prevedendo peraltro una premialità per chi “acconsenta” all’apertura dei varchi.
Molto più semplicemente, per liberare il mare di Roma basta far rispettare le leggi vigenti che obbligano ogni concessionario a garantire l’accesso alla spiaggia a prescindere dalla stagione e dagli orari di apertura dei servizi: né più né meno, insomma, di quanto accade nel resto del Paese come prevede la legge italiana, il Codice della navigazione e le stesse concessioni che gli stabilimenti hanno sottoscritto. Per questo è necessario passare al vaglio le concessioni e le planimetrie e revocare quelle che risultino irregolari.
Siamo pronti a scommettere che in questo modo, riportando le nostre spiagge nel perimetro della legalità, come per magia compariranno i varchi. Solo a questo punto sarà utile parlare del Pua in una prospettiva di riequilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere e di messa a gara delle concessioni, come previsto dalla normativa europea.