Dichiarazione di Riccardo Magi, Presidente di Radicali italiani e Consigliere Comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli, Segretario di Radicali Roma
Per restituire ai cittadini il mare di Roma è necessario cominciare a ristabilire un minimo di legalità con alcuni atti di buona amministrazione. In questo senso, come Radicali, siamo pronti da tempo a sostenere il sindaco Marino e l’assessore Sabella non tanto nell’apertura di ”nuovi varchi”, ma soprattutto affinché venga esplicitamente ribadito nell’ordinanza che disciplina la stagione balneare, che come ogni anno il Sindaco si appresta a emanare, l’obbligo per tutti i concessionari di consentire l’accesso al mare 24 ore al giorno per 12 mesi l’anno. Affinché, cioè, sia ribadito che ogni accesso alla spiaggia è per definizione pubblico, libero e gratuito, come prescrive la legge italiana, e quindi non può essere condizionato agli orari di apertura dei vari servizi offerti dai concessionari, i quali possono e devono trovare le soluzioni migliori per chiudere i loro esercizi di somministrazione o commerciali senza precludere l’accesso alla spiaggia. Così, d’altra parte, accade nel resto d’Italia e del mondo.
In caso contrario, i nuovi varchi rischiano di diventare un boomerang e di legittimare le gravissime violazioni agli obblighi contenuti nelle concessioni stesse, sul cui rispetto è indispensabile avviare un controllo a tappeto.
Allo stesso modo il SUA (Strumento Urbanistico per gli Arenili), così come è stato impostato, non è assolutamente funzionale agli obiettivi che si dovrebbero perseguire con il PUA (Piano di Utilizzo degli Arenili), cioè al recupero della visibilità del mare e al riequilibrio tra spiagge libere e spiagge in concessione.
Per ora si avvii questo difficile ma indispensabile percorso verso il ripristino della legalità e della buona amministrazione: poi si affronterà la redazione del nuovo PUA chiarendone gli obiettivi e il modo in cui si intende raggiungerli.