“Ennesima operazione antidroga della Dda di Roma: questa volta si scopre che i centri di accoglienza dei migranti venivano usati come centrali di smistamento e spaccio al dettaglio delle sostanze stupefacenti dai criminali che ne gestiscono i traffici internazionali. Ecco ancora una volta le conseguenze delle politiche proibizioniste” così in una nota Leone Barilli, segretario di Radicali Roma.
“Ricordiamo che non investire in integrazione, come si è scelto di fare negli ultimi due anni coi decreti “sicurezza” tagliando i fondi per l’accoglienza e continuando a puntare su grandi strutture anziché sui piccoli centri inseriti nel territorio, finisce per rendere più permeabile all’infiltrazione criminale il sistema. La logica proibizionista che prevede la criminalizzazione dell’uso delle sostanze e la negazione di un sistema di gestione dell’immigrazione che punti sull’integrazione non fa che aggravare due pesanti marginalità. Non è mettendo sotto il tappeto i problemi che si recuperano legalità e diritto ma governando i fenomeni alla luce del sole. Negli ultimi 4 mesi a Roma sono state arrestate quasi 400 persone per fatti legati alle sostanze. Solo politiche antiproibizioniste e il riconoscimento e la tutela dei diritti assicurano maggiore legalità e sicurezza. Per questo come Radicali chiediamo che in Parlamento siano approvate al più presto le proposte di iniziativa popolare Legalizziamo, sulla legalizzazione delle droghe leggere, ed Ero Straniero, sul superamento della legge Bossi-Fini”.