Abbiamo consegnato una lettera al Prefetto di Roma Matteo Piantedosi per chiedere una nuova politica in materia di sicurezza
Roma soffre una crisi sanitaria ed economica dovuta alla pandemia ma che ha radici lontane nel tempo. A queste si somma una crisi sociale senza precedenti. Interi quartieri di Roma sono sotto il giogo della criminalità organizzata che, grazie ai proventi del traffico di sostanze stupefacenti, offre servizi di welfare criminale di prossimità, presidia e controlla interi territori, inquina l’economia legale a fini di riciclaggio e usura.
Le politiche repressive degli ultimi 30 anni non hanno dato le risposte adeguate per avere più sicurezza nella nostra città.
Le nostre proposte sono:
- aprire gli osservatori territoriali per la sicurezza al terzo settore e al privato sociale per aprire lo sguardo alla complessità dei fenomeni in corso;
- rafforzare e rilanciare le politiche di riduzione del danno ormai praticamente scomparse;
- promuovere presso il Governo iniziative di riforma volte alla decriminalizzazione e alla legalizzazione della cannabis per sottrarre alle mafie un mercato che viene stimato in circa 7 miliardi di euro
- richiedere politiche di sistema in merito alla rigenerazione urbana, finanche l’istituzione di un ufficio per le politiche urbane presso la Presidenza del Consiglio
- chiedere che l’amministrazione capitolina attivi strumenti di sviluppo economico come le Zone Franche Urbane per dare nuovo ossigeno all’economia di quei territori in profonda sofferenza.
La morte di Maddalena Urbani non è che la punta dell’iceberg di un mondo sommerso a cui la politica ha voltato le spalle. Il riscatto della nostra città può solo partire se si affrontano questi nodi per liberare le persone, l’economia e i quartieri dalla criminalità. Le forze dell’ordine possono giocare un ruolo importante per superare politiche securitarie inefficaci e svolgere invece un ruolo di coesione e di ricucitura delle fratture sociali all’interno di un dialogo positivo tra istituzioni e società civile.