“In vista della riunione di domani sera del tavolo del centro sinistra, annunciamo fin da subito di essere disponibili per scrivere un vero regolamento per le primarie del centro sinistra”, lo dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani e Leone Barilli, segretario dell’Associazione Radicali Roma. “Ricordiamo che da circa 15 anni l’unica forza politica che a Roma ha attivato tutti gli strumenti popolari presenti nello statuto della Capitale è quella Radicale. Dalla delibera sull’anagrafe pubblica degli eletti a quella sui rifiuti, passando attraverso interventi deliberativi a favore delle coppie di fatto e per il testamento biologico, concludendo una prima fase attraverso i testi sull’accoglienza e per il superamento dei campi Rom. A questo lavoro già enorme si aggiunga che attraverso la partecipazione popolare i Radicali sono stati gli unici che durante l’amministrazione Raggi hanno fatto proposte concrete sui due più grandi temi che attanagliano Roma: rifiuti e trasporti. Tutti ricorderanno la vittoria sul referendum per la liberalizzazione del trasporto pubblico e il tradimento del voto popolare compiuto dal consiglio comunale di Roma. Infine, bisogna sottolineare come Radicali italiani sia stato, ad oggi, il primo ed unico partito in Italia a tenere un congresso nazionale interamente online. Tutto questo per dire che a differenza di chi si riempie la bocca con la parola partecipazione popolare noi Radicali la mettiamo in pratica da anni e, a livello nazionale, da decenni. Per questo – proseguono – come abbiamo detto venerdì al segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, noi siamo per le primarie da prevedere per legge così da garantire tempi, spazi e regole certe. Tuttavia ci rendiamo conto che, in vista delle elezioni dell’ottobre 2021, lo spazio temporale per un intervento legislativo o deliberativo è pressoché inesistente, quindi – condividendo le preoccupazioni di Carlo Calenda di primarie già scritte e influenzate pesantemente da apparati partitocratici – chiediamo al Partito Democratico e ad Azione di scrivere insieme le regole per delle primarie vere e aperte che possano ospitare anche iniziative popolari così da poter essere un momento vero di mobilitazione e partecipazione. Forti della nostra storia di iniziative referendarie e popolari, come attivatori di democrazia possiamo garantire alle due parti la massima correttezza deliberativa e procedurale. Per di più non presenteremo nessun candidato per le primarie. Se invece da un lato il Partito Democratico decidesse di andare avanti comunque per la sua strada e dall’altra Carlo Calenda di correre da solo – atteggiamento che purtroppo pregiudicherebbe la sua vittoria finale – in quel caso Radicali italiani non parteciperebbe a questo muro contro muro che farebbe male soprattutto alla città e si riserverebbe la decisione finale su chi appoggiare una volta chiari nomi, programmi e schieramenti”, concludono.