di Leone Barilli
Il 20 aprile scorso sono ripresi gli incontri del tavolo del centrosinistra in previsione delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo ottobre e per organizzare le primarie per il candidato o la candidata al ruolo di Sindaco di Roma.
È utile sottolineare che il Partito Democratico è stato l’unico ad invitarci a un tavolo di confronto sul profilo programmatico della coalizione e sull’organizzazione di eventuali primarie. Altre forze e altri candidati Sindaco non hanno ritenuto utile una interlocuzione con noi. È giusto ribadire in questa fase che a dicembre chiedemmo un incontro ad Azione, Italia Viva e Più Europa, che allora partecipavano al tavolo, per individuare insieme obiettivi comuni da sostenere al tavolo di coalizione. Ahinoi mancò la volontà da parte degli altri interlocutori, fermi sulla pregiudiziale anti 5 stelle, di costruire un percorso di lavoro e obiettivi comuni.
Ma cosa abbiamo detto e cosa abbiamo chiesto?
Innanzitutto il riconoscimento della dignità politica di una organizzazione che pur non essendo presente in Assemblea Capitolina ha una tradizione ventennale di iniziative popolari a Roma, e che in questi 5 anni ha prodotto iniziative molto importanti tra cui il referendum MobilitiamoRoma sul trasporto pubblico che ha visto la partecipazione di 400.000 cittadini e cittadine romane e la delibera di iniziativa popolare RipuliamoRoma per la chiusura del ciclo dei rifiuti nell’ottica dell’economia circolare attraverso l’autosufficienza impiantistica.
Entrambi i nodi, quello del servizio del trasporto pubblico e della chiusura del ciclo dei rifiuti, ancora irrisolti e privi di prospettiva.
Abbiamo offerto la nostra chiave di analisi antiproibizionista per liberare l’economia, il lavoro, e i quartieri dal giogo della criminalità organizzata. Analisi che si fonda su tre pilastri cardine: legalizzazione della cannabis, incentivi fiscali di lungo periodo alla piccola e media impresa, interventi sistemici di rigenerazione urbana coniugati con la riqualificazione e nuove infrastrutture della mobilità sia pubblica che privata.
L’analisi antiproibizionista ci ha consentito di rilevare la necessità della ripresa delle politiche di riduzione del dannoper i consumatori di sostanze, oggi di fatto azzerate a fronte di un aumento dei consumi soprattutto delle sostanze pesanti, l’applicazione di un nuovo modello di sicurezza alternativa che coinvolga gli operatori del privato sociale per superare l’approccio meramente repressivo, e l’investimento sull’economia della notte volano imprescindibile per la ripresa economica nella fase post-Covid.
Abbiamo ribadito la necessità di una riforma dell’assetto ordinamentale della Capitale volto a dare autonomia amministrativa ai Municipi e del ruolo attivo che la città di Roma deve esercitare in questa fase di discussione parlamentare su diverse ipotesi di riforma.
Abbiamo proposto un terreno di discussione neutro per un confronto concreto sugli obiettivi strategici di lungo termine, nello specifico il Piano Ambientale varato dall’amministrazione capitolina nel 2002 e mai realizzato, attraverso una verifica e un aggiornamento del Piano in linea con gli obiettivi di sostenibilità dell’agenda ONU 2030.
Abbiamo ribadito che per assicurare servizi pubblici efficienti ai cittadini bisogna riconsegnare al Comune la funzione di programmazione e controllo che gli compete. Il caos in cui versano oggi le società municipalizzate del Comune è esemplificativo di quanto questo ruolo sia stato smarrito a discapito dell’interesse generale.
Abbiamo chiesto regole certe per la competizione delle primarie al fine di garantire parità di accesso e di opportunità ai candidati, ma soprattutto che le primarie non si esauriscano in una conta tra candidati ma possano essere l’occasione di una grande mobilitazione ospitando ai gazebo la raccolta di sottoscrizioni su iniziative popolari puntuali e concrete
La carta d’intenti che la coalizione si appresta a licenziare non ha raccolto i nostri contributi di analisi e di obiettivi se non in minima parte. Abbiamo potuto verificare che l’agibilità politica di Radicali Roma all’interno della coalizione è in parte compromessa. Diciamo questo non per rivendicare posizioni identitarie ma perché riteniamo la licenzianda carta degli intenti uno strumento debole, poco ambizioso e poco appassionante. Parla a una sola parte della città quando ci si dovrebbe rivolgere a tutti i cittadini, correndo il rischio così di piegare l’interesse generale a interessi particolari. Nonostante questo non smetteremo di giocare il possibile contro il probabile. Abbiamo chiesto al campo democratico e progressista di ospitare ai gazebo delle primarie la raccolta firme su iniziative popolari per una agenda della città Antiproibizionista e democratica. Ringraziamo la coalizione per aver compreso il valore strategico di riempire la disputa per il candidato o la candidata Sindaco di contenuti e di iniziativa politica concreta per favorire una mobilitazione che possa coinvolgere la città nel suo complesso ospitando la raccolta firme ai gazebo il giorno delle primarie.
La partecipazione, la mobilitazione, il dibattito pubblico sono elementi essenziali in una sana democrazia. Consentire che le primarie possano essere anche occasione di iniziativa popolare su obiettivi concreti sarà un elemento di novità, mai avvenuto prima, caratterizzante che potrà riempire di senso un appuntamento che altrimenti rischia di trasformarsi in un rito poco appassionante e nel complesso sterile.
Per questo e su queste battaglie, efficienza e qualità dei servizi, per una città antiproibizionista, per un nuovo piano ambientale, per una città inclusiva e sostenibile, per una città dei diritti e delle opportunità, per una città democratica e partecipata ti chiediamo di sostenerci e di darci la forza per cambiare Roma.