In un momento di profonda riflessione sul rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, Radicali Roma solleva un grido di giustizia e umanità e si appella al Sindaco Galtieri.
I Centri di Permanenza per il Rimpatrio (“CPR”) rappresentano un’anomalia nel nostro sistema giuridico, un luogo di detenzione che priva le persone migranti della loro libertà personale senza alcuna base legale solida.
“La situazione nel CPR di Ponte Galeria è intollerabile. Le condizioni di degrado a cui sono sottoposti i trattenuti al CPR di Ponte Galeria, note da tempo, sono vergognose e inaccettabili.La responsabilità non può in alcun modo essere rimbalzata tra le istituzioni. Chiediamo che il Sindaco di Roma intervenga come previsto dal Testo unico in materia di Enti Locali per emergenze sanitarie e di sicurezza e per competenza territoriale. Come associazione Radicali Roma, chiediamo con forza che venga adottata un’ordinanza urgente da parte del Sindaco Gualtieri per porre fine a questo scandalo umanitario”, dichiarano Eva Vittoria Cammerino, Segretaria dell’associazione Radicali Roma e Consigliera del V Municipio e Federica Oneda.
“La mozione capitolina approvata l’8 febbraio 2024 che impegna il Sindaco ad avviare un’interlocuzione con il Governo e la Prefettura per la chiusura del centro è sicuramente una buona notizia ma non basta.”- continuano Cammerino e Oneda. “Riteniamo, infatti, che esistano i presupposti affinché il Sindaco proceda alla chiusura del Cpr in coordinamento con la Prefettura in quanto rappresentante della comunità locale e ufficiale di Governo, responsabile di porre fine alla situazione di grave incuria, degrado all’interno del centro e di emergenza a carattere sanitario e di igiene pubblica in cui versa tale luogo.
E’ notizia di domenica sera l’ennesima protesta avvenuta all’interno del centro da parte dei detenuti che ogni giorno vivono in una condizione al limite con la dignità umana. I trattamenti disumani ai quali vengono sottoposte le persone detenute scaricano poi sul territorio di Roma le loro conseguenze in termini di aggravamento della salute psico-fisica dei trattenuti, di potenziale aggravamento della pericolosità sociale di chi vi transita a causa della frustrazione vissuta all’interno e di rischio di innesco di nuove tossicodipendenze da psicofarmaci somministrati in maniera massiva.
E’ una prassi ben nota quella di emanare ordinanze urgenti da parte dei Sindaci. Radicali Roma chiede che tale strumento venga usato per mettere fine a una condizione di vita non compatibile con gli standard europei.
L’appello è sottoscrivibile a questa nostra pagina.
Contatti:
Eita Cammerino 3477424180;
Federica Oneda 3451590130;