Ai Presidenti delle Comunità Ebraiche in Italia
Roma, 27 gennaio 2004
Oggi ricordiamo la fine del più infame dei luoghi che l’uomo abbia mai concepito nella sua storia, simbolo di orrore e disperazione che appartengono a tutta l’umanità, a noi tutti. Ricordiamo, perché chi dimentica il passato è condannato a viverlo nuovamente; agiamo perché il futuro sia fatto di democrazia, di libertà e di vita.
Riteniamo, in questa giornata della memoria, di dover rinnovare l’auspicio che la Comunità tutta decida di attivarsi e dia inizio ad una mobilitazione volta a fare d’Israele – isola di democrazia, di diritto e di libertà minacciata dalla violenza e dal terrore che pervadono e assediano il Medio Oriente – la frontiera di un’entità democratica e libera abitata da almeno quattrocento milioni di persone. Ciò rappresenterebbe una spinta ed un indispensabile supporto per “israelizzare il Medio Oriente” e assicurare la condivisione della libertà, della democrazia e del diritto con coloro a cui essi sono oggi tragicamente negati.
Ed è necessario, crediamo, israelizzare l’Europa continentale non meno che il Medio Oriente, restituire forza alla libertà, al diritto ed alla democrazia in quella parte d’Europa sempre più tragicamente legata e minacciata dagli orrori del passato che tornano ora a farsi sentire, a vivere.
Israele deve, al più presto, entrare nell’Unione Europea, perché si avvii un processo che porti a quella Organizzazione Mondiale della Democrazia e delle Democrazie, a quegli Stati Uniti d’America e d’Europa che Marco Pannella e i Radicali vedono come alternativa alle barbarie, alle dittature, ai terrorismi.
Nessuna differenza geografica può dividerci o allontanarci, se si condivide e si aspira a qualcosa che ci appartiene e ci lega gli uni agli altri, nel passato come nel futuro.
Associazione Radicaliroma
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