RADICALI ROMA

AMNISTIA, SCIOPERO DELLA SETE: DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA

Roma, 11 aprile 2005

Saluto il 9° giorno dell’iniziativa nonviolenta di sciopero della sete e della fame avendolo comunque e per oggi sospeso: ho bevuto spremute e mangiato frutta, felice così di potere in tal modo dare atto che la fase iniziale dell’impegno civile per la effettiva e rapida acquisizione dell’amnistia e dell’indulto, si è incardinata.

Il più difficile, certamente, resta da fare. Mi auguro davvero che dal mondo Istituzionale e quello della “politica”, si sprigionino l’energia e la prudenza creatrice necessaria per l’evento dell’amnistia e dell’indulto entro poche settimane.

Torno formalmente a ringraziare, in primo luogo, naturalmente, il Presidente del Senato della Repubblica, Marcello Pera che, con la sua straordinaria iniziativa pubblica, nei modi e nei contenuti, mi ha non solo consentito ma in qualche modo imposto, politicamente e moralmente, l’atto di fiducia del sospendere immediatamente (non so ancora se per poche ore o diversi giorni) lo sciopero della sete e della fame, tornando a bere ed a mangiare.

Ringrazio formalmente e pubblicamente quanti, dai Senatori a vita Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Emilio Colombo, Rita Levi Montalcini agli oltre 30 Senatori di ogni gruppo, di centro-destra e di centro-sinistra, in particolare il Senatore Luigi Compagna, che hanno non solo annunciato ma anche depositato effettivamente una proposta di legge al Senato di aministia e indulto.

Ringrazio il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, Gaetano Pecorella e i tanti esponenti politici e della cultura, i tanti comuni cittadini e compagni radicali, che mi hanno fornito energia e alimento in questa mia iniziativa nonviolenta di sciopero della sete e della fame.

Da questo momento inizia una fase assolutamente più importante, volta a tentare di convincere il mondo delle Istituzioni e quello della “politica” per la rapida emanazione dell’amnistia-indulto.

Tengo anche e formalmente denunciare il silenzio – come si usa ormai dire – clamoroso della curia, dei titolati vaticani e della gerarchia ecclesiastica che, non hanno, come un sol uomo, proferito motto nel diluvio di celebrazioni e compianti, conferma di ordini politici elettorali e referendari. Ci fanno ben comprendere quanto per loro la scomparsa del Papa tanto compianto, (tutti sappiamo, che e come lui sarebbe in questi giorni intervenuto per rilanciare continui appelli e il suo intervento in Parlamento) dal quale in realtà curiali e governanti vaticani si sentono come liberati e rapidamente ne fanno un ultra-sepolto.

E adesso, per qualche ora, dopo essermi sontuosamente rifocillato (nei limiti possibili, nelle condizioni nelle quali mi sono trovato) DORMO. Lieto in particolare di avere potuto, grazie al dono dell’intervento del Presidente Pera, a obbedire alla prescrizione dei preziosi medici, il Professor Claudio Santini e i Dottori Paolo Carfagna e Fabrizio Taglietti, che ieri avevano nella loro fedeltà a deontologia e professione di medici, erano stati portati a declinare la loro fiduciaria responsabilità.

Alle compagne e compagni radicali, me lo si consenta, il più forte grazie e abbraccio.

Roma, 9 aprile 2005

Amnistia. Testa (Detenuto ignoto): dalle 13.00 stazionerò in presidio permanente davanti al Senato
-Per ricordare ai politici l’impegno per un atto di clemenza che si sono assunti davanti a Papa Giovanni Paolo II
-faccio appello a chi sente, chi vuole e chi può di raggiungermi e unirsi a questa iniziativa nonviolenta per darle forza.

• Dichiarazione di Irene Testa, segretario dell’associazione radicale “Il Detenuto Ignoto”, membro giunta nazionale di Radicali Italiani

Nell’ostracismo mediatico che condanna, ora per ora, lo sciopero della sete di Marco Pannella, giunto ormai alla 158° ora, nella preoccupazione che ora per ora aumenta per la sua salute, maturo la disperata decisione di stabilirmi in presidio permanente dinanzi al Senato, dalle ore 13 di oggi, recando un cartello che ricordi agli onorevoli Senatori e ai politici l’impegno che si sono assunti davanti a Papa Giovanni Paolo II nel 2002, quando plaudivano alla richiesta del Pontefice perché fosse concesso un atto di clemenza per i detenuti.

Chiedo a chi sente, chi vuole e chi può di raggiungermi e unirsi a questa iniziativa nonviolenta per darle forza.