RADICALI ROMA

Egregio MINISTRO DELLA SALUTE

I sottoscritti Diego SABATINELLI, nato a Roma il 05.01.1970 e residente a Roma, Via Clodomuro Bonfigli n.14, e Massimiliano IERVOLINO, nato a Salerno il 01.01.1975 e residente a Roma, Via delle Cave di Pietralata n. 75, in proprio nonché in qualità, rispettivamente, di Segretario e di Tesoriere dell’Associazione “Radicaliroma”,

p r e m e s s o

Che nel corso della trasmissione Matrix, trasmessa da Canale 5 mercoledì 28 settembre e condotta da Enrico Mentana (ospiti in studio, tra gli altri, il Ministro per le Pari Opportunità Stefania Prestigiacomo, la senatrice della Margherita Cinzia Dato nonché il ginecologo dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, dott. Silvio Viale), è stata mandata in onda una “candid camera” in cui una coppia di attori ha simulato di richiedere la prescrizione della cosiddetta “pillola del giorno dopo” nei pronto soccorso dei vari ospedali romani, tutti facilmente identificabili;
che nel filmato la ragazza si rivolge ai medici di turno dicendo di aver avuto un rapporto sessuale non protetto e di dover quindi usufruire immediatamente, perché ancora in tempo, della contraccezione d’emergenza, onde evitare i rischi di una eventuale gravidanza indesiderata;
che i medici interpellati nel servizio mandato in onda, tutti dipendenti o convenzionati con il SSN, si sono rifiutati di fornire la prescrizione richiesta dalla ragazza invocando l’obiezione di coscienza, senza peraltro assumersi la responsabilità di questa decisione mediante l’indicazione per iscritto del motivo del rifiuto sul documento della prestazione;
che da un punto di vista medico la contraccezione d’emergenza rientra nella “classe 1” dell’OMS, cioè senza restrizioni d’uso, e l’efficacia si riduce significativamente con la distanza di tempo trascorsa tra il rapporto a rischio e la somministrazione della contraccezione, raddoppiando ogni dodici ore il rischio di un concepimento indesiderato;
che in Italia sono in commercio due preparati, distribuiti con i nomi di Levonelle e Norlevo, che contengono una dose costituita da due compresse di Levonorgestrel (LNG) e per i quali è necessaria una ricetta nominativa non ripetibile;
che le caratteristiche ed il meccanismo d’azione pre-concezionale del prodotto rendono impossibile invocare l’obiezione di coscienza, come definita dalla legge 194/1978 o dalla legge 40/2004, non essendoci una gravidanza in atto o una procedura di procreazione medicalmente assistita;
che comunque nel caso di specie il comportamento dei sanitari è parso illegittimo stante il mancato rispetto dei diritti del cittadino il quale nella situazione data si è venuto a trovare nella materiale impossibilità di reperire un medico disposto a rilasciare la ricetta medica necessaria all’assunzione del predetto farmaco, ciò che in ipotesi avrebbe potuto esporre il paziente al rischio di affrontare il disagio di una gravidanza indesiderata, con tutto quel che ne consegue;
che alla luce dei fatti così come emersi dal servizio televisivo andato in onda, gli attuali scriventi hanno già provveduto a depositare presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma un esposto/denuncia (vedi documento allegato);
tanto premesso e ritenendo che il comportamento del personale sanitario nel caso di specie possa essere in contrasto con gli obblighi giuridici, professionali e deontologici propri di un medico al quale un’azienda sanitaria ha demandato compiti di intervento nell’organizzazione del pronto soccorso e delle prestazioni correlate, gli istanti Diego Sabatinelli e Massimiliano Iervolino,
c h i e do n o
che il Ministro della Sanità – previa identificazione degli ospedali e dei medici protagonisti involontari del servizio televisivo mandato in onda durante il programma Matrix di mercoledì 28 settembre – voglia inviare gli ispettori nei diversi pronto soccorso dove si sono svolti i fatti onde verificare:
– la sussistenza di eventuali violazione di obblighi professionali da parte del personale medico sanitario;
– l’eventuale apertura di un procedimento disciplinare nei loro confronti;
– se ed in che modo, di fatto, negli ospedali della Capitale, viene garantita ai cittadini la possibilità di ottenere il rilascio di apposita ricetta medica necessaria all’assunzione della pillola del giorno dopo da parte del personale medico dipendente e/o convenzionato con il SSN così come previsto dalla legge.
Si allega:
– Atto di denuncia depositato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
Con osservanza,
Roma, 03.10.2005.
Diego Sabatinelli
Massimiliano Iervolino