RADICALI ROMA

Camera, primo sì a indagine su 194. Dall'Ulivo una proposta 'evita-aborto'

ROMA – Il primo via libera alla proposta di indagine conoscitiva sull’applicazione della legge 194 è arrivato dalla commissione Affari sociali della Camera. Questo pomeriggio infatti con i soli voti della maggioranza – esclusa Chiara Moroni del Nuovo Psi che si è astenuta, mentre l’Unione ha abbandonato l’aula al momento del voto – è passata la proposta dell’Udc che verrà presentata al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Dopo il sì di Casini la proposta verrà messa ai voti in commissione per decidere l’avvio dell’indagine.

Intanto Margherita e Ds hanno presentato un emendamento alla Finanziaria “evita-aborto”, che prevede varie forme di assegno a sostegno della gravidanza. La proposta è firmata dai responsabili per gli Affari sociali dei due partiti Giuseppe Fioroni, Rosi Bindi e da Livia Turco.

L’emendamento, il cui primo firmatario è Fioroni, prevede due forme di assegno di gravidanza. “Per le ragazze madri in presenza di gravi condizioni di disagio sociale ed economico e comunque con un reddito non superiore a 25.000 euro annui” viene previsto un assegno mensile di 350 euro mensili a partire dal terzo mese di gravidanza fino al momento del parto.

Un assegno di 250 euro, a partire dal sesto mese di gravidanza, viene invece concesso “in favore delle donne cittadine italiane, comunitarie ed extracomunitarie, in possesso di regolare permesso di soggiorno che si trovino in condizioni di disoccupazione, non iscritte alle liste di collocamento (le normali casalinghe ndr)” o che abbiano uno dei nuovi contratti di lavoro previsti dalla legge Biagi, che non hanno la tutela della maternità. Per tutte la condizione è che non abbiano un reddito familiare superiore a 40.000 euro.
<!–inserto–>Polemica la replica del governo che arriva tramite il ministro dei Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi: la proposta dell’Ulivo, dice è soltanto “una variazione su tema, una proposta mascherata, del bonus bebè presentato dalla maggioranza”. Ma la Bindi replica secca: “C’è una bella differenza tra la nostra proposta e il bonus bebè. La nostra è una misura strutturale non è una lotteria una-tantum per la nascita di un figlio ma una norma che estende la tutela della maternità a tutte le donne”.