“Polvere di politica” E’ così che Emanuele Macaluso, grande vecchio del Pci decisamente attestato su posizioni critiche del Partito democratico, giudica lo spettacolo di San Giovanni.
In che senso?
«Guardi, ho l’età per ricordare le adunanze contro il divorzio e l’aborto, ma anche le grandi manifestazioni cattoliche dei comitati civici di Gedda. Il Family day non mi ha stupito, perché so che la Chiesa ha sempre cercato di imporre la propria impronta sulla società italiana…».
Ma?
«Ma a quei tempi i laici rappresentavano più della metà delle forze politiche».
Oggi, invece?
«Oggi sono scomparsi, la politica è debole e subisce le prove di forza di tutti i poteri nazionali: le banche, la Confindustria, i sindacati e infine la Chiesa».
Come spiega l’eclissi dei laici?
«Con la crisi della sinistra, e col fatto che Berlusconi ha macinato la destra storica trasformandola in un frullato informe dove l’unico punto fermo è lui stesso».
Cominciamo dalla sinistra.
«Vede, il Pci e il Psi non sono mai stati anticlericali, ma avevano un forte senso dello Stato e un notevole orgoglio di sé…».
Cose che i Ds non hanno?
«E’ evidente. Ma come può uno come Fassino dichiarare la propria simpatia per la manifestazione di Piazza Navona e anche per quella di San Giovanni? Evidentemente è strabico. E allora, dal momento che il Partito democratico è alla ricerca di un simbolo, che ci mettano due occhi che guardano in direzioni opposte e la facciano finita: l’occhio strabico sarà l’emblema del Pd».
La Margherita è stata più coerente?
«Coerente? Suvvia, non usiamo parole grosse».
Perché?
«Perché la manifestazione di San Giovanni era chiaramente contro il governo e contro i Dico, cioè uno dei punti del programma elettorale firmato anche da Rutelli».
Invece, Rutelli ha detto che se non fosse stato vicepremier sarebbe andato in piazza…
«Beh, se ci teneva tanto poteva dimettersi. Essere e non essere, doppiezze, piccoli calcoli di piccoli uomini, mezzucci: ormai la politica è ridotta a questo. Polvere di politica, appunto».
Che poi, tutti sanno che i Dico non diverranno mai legge, no?
«Ma certo, e invece Rutelli, Marini e i Ds fanno finta di crederci».
Lo fa anche il Vaticano.
«Il problema del Vaticano non si limita ai Dico. La Chiesa sta facendo una battaglia politico-culturale per imporre ad una politica smidollata il proprio pensiero su tutte le questioni eticamente sensibili. Si sono messi al centro e hanno detto: ora dovete fare i conti con noi. E fanno bene. Fanno il loro mestiere. Il problema non sono i preti, ma i politici».
La famiglia è un pretesto?
«In Italia, la famiglia è sempre stata un pretesto. E poi, che senso ha invocare la Costituzione? E’ roba vecchia di sessant’anni che non ha più alcun legame con la società. Pensi che per essermi messo con una donna sposata ed averci fatto due figli, fui sbattuto in galera con l’accusa di adulterio».
E la destra?
«La destra è ormai dedita all’accattonaggio politico. La comparsata di Berlusconi al Family Day è stata patetica: se quella fosse stata una manifestazione laica, si sarebbe presentato col berretto da bersagliere in testa sostenendo d’essere l’unico continuatore della battaglia di Porta Pia».