RADICALI ROMA

D'Alema attacca Mosca: violenze anti gay tollerate

L’Italia vuole spiegazioni ufficiali su quanto è successo domenica per il gay pride nella piazza del municipio di Mosca. Ma anche l’Unione europea e la Francia premono sulla Russia per capire che cosa è successo durante quegli incidenti. La Farnesina ha dato istruzioni precise al nostro ambasciatore d’Italia a Mosca, Vittorio Surdo: deve chiedere di «fare piena luce sugli inaccettabili episodi di violenza che hanno coinvolto rappresentanti del Parlamento italiano». E il nostro ministro degli Esteri Massimo D’Alema si è detto molto preoccupato: «Quello che è successo non è certo rassicurante. Francamente questo episodio è molto brutto e mi addolora. Non soltanto perché sono state colpite delle persone, dei parlamentari, ma anche perché non si capisce bene che ruolo abbiano svolto le forze dell’ordine e le autorità. Si ha l’impressione che questi atti di violenza sono stati tollerati e consentiti». Domenica nella piazza del municipio di Mosca c’erano alcuni deputati ed eurodeputati, tra cui il radicale Marco Cappato e Vladimir Luxuria del Prc. «Sono stati aggrediti soto gli occhi della polizia che non è intervenuta e vogliamo capire cosa è successo e cosa possiamo fare», ha detto una fonte dell’Unione europea, spiegando come mai la presidenza tedesca di turno ha fatto i suoi passi ufficiali per avere spiegazioni. Botte, uova, insulti: si sono letteralmente scatenati alcuni ultraortodossi e ultranazionalisti russi contro i deputati che nella piazza del municipio erano andati per consegnare una lettera al sindaco di Mosca e chiedere il rispetto dei diritti umani, visto che lo stesso sindaco aveva vietato la manifestazione del gay pride. «Deploriamo queste violenze e ricordiamo che l’orientamento sessuale attiene alla sfera privata», ha detto Jean-Baptiste Mattei, ministro francese degli affari esteri e europei.

 

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