Le chiamano le nuove «mostruosità» urbane. Il primo è il palazzo in piazza Della Rovere, per il quale l’architetto Massimiliano Fuksas non usa mezze parole: «È un fatto gravissimo. Vogliamo sapere se la sovrintendenza è al corrente o meno di questa nuova costruzione», che chi abita in via Giulia ha già definito degna «della periferia di Tunisi». Il secondo è il progetto del recupero del cinema «America» in via Natale del Grande in Trastevere: è destinato a diventare un palazzo di miniappartamenti di 45 metri quadri, dalla piatta facciata, due piani più alto più di quelli laterali. Contro questa nuovo «ecomostro», così l’hanno definito, ieri sono scesi in piazza alcuni abitanti di Trastevere, guidati da Paola Monzini e dal consigliere dei Verdi nel I municipio, nonché presidente della commissione urbanistica, Francesca Santolini. Con lo slogan «C’era una volta l’America» hanno iniziato una raccolta di firme e affisso striscioni e manifesti con scritto: «Gli abitanti di Trastevere non sono contro la proprietà, ma non vogliamo che la proprietà sia contro di noi».
E proprio invocando la «qualità urbana» della città ieri sono scesi in campo anche i Radicali. Chiedono con un appello a Walter Veltroni che vengano eletti i membri del «Comitato per la qualità urbana ed edilizia di Roma capitale», e si scagliano contro la città della politica che invade il centro storico. Un «tumore» l’ha definito il leader Marco Pannella che ha aggiunto: «Se entro trenta giorni il Comitato non si realizza, personalmente non discuto più nemmeno di alcune candidature politiche nazionali». Ha definito il ritardo sulla rielezione del Comitato una vera e propria «omissione di atti d’ufficio», mentre il capogruppo della Rosa nel Pugno nel I Municipio, Mario Staderini, ha aggiunto: «Il Comitato è stato istituito nel 2003 per dare funzioni di indirizzo e guida in materia paesaggistica: è formato da 15 membri scelti tra persone di provata esperienza professionale ed accademica. Ma dal 2006 non esiste perché devono essere nominati i nuovi membri. Non capiamo i motivi del ritardo, né il destino che farà». E così «da quando non è più operativo – ha aggiunto Staderini -sono state approvate 35 delibere del consiglio comunale sulle quali i membri avrebbero dovuto pronunciarsi. L’enorme espansione delle periferie e i piani di recupero dei palazzi del centro storico – ha aggiunto – hanno bisogno di contributi culturali».
La candidata dei radicali nella Comitato è Sara Rossi, architetto ed urbanista che ha riparlato «dell’invadenza della città politica nel centro di Roma. Si potrebbe fare un discorso internazionale – ha detto Sarà Rossi – per liberare il cuore della capitale da queste “sovrastrutture”».