RADICALI ROMA

SFRATTI CON TIMBRO DEL VATICANO: NEL MIRINO GLI ANZIANI E I

Raffica di sfratti in vista per molte famiglie con anziani e disabili da abitazioni di proprietà

del Vaticano e di enti religiosi in centro storico. Sono sei le ingiunzioni di sfratto esecutive

entro gennaio, intentate tutte per mancato rinnovo del contratto di locazione da parte

della proprietà. Nessuno per morosità degli inquilini. Il primo in ordine di tempo è fissato

per il 22 gennaio e riguarda la signora Nadia, un’anziana paraplegica, costretta su una sedia

a rotelle, disabile al 100 per cento, che dalla nascita vive in via della Polveriera 10. L’appartamento

è di proprietà dei Frati Maroniti. Non è la prima volta che la signora Nadia e suo marito Sergio

hanno a che fare con l’ufficiale giudiziario. «Le forze dell’ordine sono già venute il 7

dicembre 2007, sotto le feste di Natale – racconta Nadia – abbiamo scongiurato lo sfratto, anche

grazie ad un picchetto sotto casa. Ma il 22 gennaio torneranno con la Croce Rossa, finirò all’ospedale, mio marito si arrangerà ». I problemi della signora Nadia, che ha pagato di tasca

sua i lavori per attrezzare l’abitazione alle esigenze di un portatore di handicap – «25 milioni

nell”2001, per rifare i bagni, le finestre, le porte e loro non ci hanno messo una lira», dice

Nadia – sono cominciati nel 2005 , con l’arrivo di un nuovo padre superiore dei Frati Maroniti,

proprietari della sua abitazione. «Da quando c’è lui l’affitto è aumentato, adesso paghiamo

700 euro ma vogliono di più – racconta la donna – siamo arrivati ad offrirgliene 1200,  con l’aiuto dei miei fratelli, ma non basta». I prezzi di locazione si aggirano intorno ai 2000 – 2500 euro in via della Polveriera, incastonata fra Colle Oppio, la Facoltà di Ingegneria e il Colosseo.Una zona che fino a una ventina di anni fa era considerata popolare, ma che ormai, investita dal boom turistico e immobiliare, è diventata una vera miniera per i proprietari. Che preferiscono ricchi manager e professionisti, in grado di far fronte agli affitti. Il secondo sfratto in ordine di tempo è fissato il 30 gennaio, in via del Gonfalone 10. L’abitazione è proprietà dell’Apsa (Amministrazione patrimonio

sede apostolica) L’inquilina, che chiede l’anonimato, racconta che vive lì dal 92, dove ha riconsolidato la casa sgangherata, senza contributi da parte dei proprietari ecclesiastici. «Faccia pure i lavori – precisa la signora – vedrà che vivrà meglio e più a lungo in questa casa dopo i lavori, mi hanno detto. Ho documenti con tanto di timbro vaticano». Ma adesso i proprietari l’hanno sfrattata,

rinfacciandole di aver fatto dei lavori senza permesso. Altri quattro sfratti esecutivi a gennaio,

tre in via Giulia e uno in via Porta Portusa, riguardano inquilini anziani da abitazioni del Pontificio Collegio Armeno. Il 25% del patrimonio immobiliare di Roma è proprietà del Vaticano o di enti religiosi. Gli immobili ecclesiastici in centro storico sono registrati al catasto come case popolari e godono dell’esenzione Ici. Fra i privilegi degli immobili religiosi sgravi fiscali del 50% sull’Ires, l’imposta sul reddito derivante dagli affitti. Per questo pullula di bed & breakfast religiosi. «Sono 200 a Roma le famiglie sotto sfratto da case di enti religiosi dice Luigi Cerini, fondatore dell’associazione Diritti in Movimento – molti non lo dicono per paura. Abbiamo sempre cercato un incontro con i rappresentanti di Apsa e Frati Maroniti, senza successo. Il 22 gennaio faremo un picchetto sotto casa di Nadia».