Dichiarazione dell’avv. Alessandro Gerardi e di Massimiliano Iervolino, Segretario dell’associazione RadicaliRoma
Roma 10 giugno 2008
Domani si svolgerà l’udienza in camera di consiglio all’esito della quale il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Roma, dott.ssa Luisanna Figliolia, deciderà se archiviare le accuse contro i medici obiettori di coscienza.
Il predetto procedimento giudiziario tra spunto da una nostra denuncia avanzata nei confronti di alcuni medici operanti all’interno di una struttura sanitaria pubblica i quali si erano rifiutati di prescrivere il Norlevo ad una paziente che ne faceva urgente richiesta. Anche in questa occasione, pertanto – così come peraltro avvenuto la scorsa settimana allorquando il GIP, dott. Claudio Mattioli, accolse la nostra opposizione rigettando la richiesta di archiviazione avanzata dal Pubblico Ministero – tenteremo di dimostrare che, così come per i contraccettivi in genere, anche per la c.d. “pillola del giorno dopo” il richiamo all’obiezione di coscienza non è né previsto né consentito dalla legge e che quindi la mancata prescrizione del principio farmacologico in questione ad opera del singolo medico integra a tutti gli effetti gli estremi del delitto di omissione di atti d’ufficio e/o di interruzione di pubblico servizio.