RADICALI ROMA

“Il Sogno di una Vita”, un altro gran bel testo di Alessandro Prete dopo “L’ultima notte”. di Lucio De Angelis

Alessandro Prete (Manuel, lo scrittore), Giuseppe Sanfelice (Renzo, il prete missionario), Gianluca Soli (Yuri, il sindacalista) e Josafat Vagni (Simone, l’avvocato) sono i quattro giovani interpreti de “Il sogno di una vita”, interessantissimo atto unico di Prete in scena al Teatro della Cometa.

 

La storia racconta dei tre amici che si ritrovano al capezzale di Manuel, colpito da una grave malattia: “Il Sogno di una Vita” riporta in scena gli stessi interpreti de “L’ultima notte” (2007), sempre di Prete, in un sequel dai toni esilaranti con punte di malinconia propri del comedy-drama.

 

I quattro attori sono particolarmente bravi nel rappresentare la vita quotidiana attraverso un meccanismo scenico che funziona perfettamente, sorretto da un’alchimia teatrale evidente in ogni battuta e che prende per mano il pubblico. I protagonisti sono cresciuti insieme, e si sentono loro stessi una famiglia: ricordano le avventure, il passato insieme, scherzano, si prendono in giro. Ridono e fanno ridere; sempre, però, con un velo di malinconia per la vita che è stata e per quella che sarà.

 

Dopo un’infanzia difficile che ha cementato la loro amicizia, i quattro giovani hanno preso strade diverse: Manuel, scrittore e poeta, introverso e maturo, è stato colpito dalla malattia. Simone, cinico ma vulnerabile, è diventato un ricco avvocato. Yuri, insicuro, eterno indeciso in dubbio con se stesso, fa il sindacalista. Renzo, il più sensibile, è un prete missionario.

 

Percorsi diversi, esistenze diverse, tuttavia con eguali gioie e dolori. Ed ora, al capezzale dell’amico malato, si trovano costretti a confrontarsi con il problema della morte, ognuno con le proprie idee, soluzioni, riflessioni; e ognuno col proprio carattere si ritrova a confrontarsi con la propria vita, che fino a quel momento sembrava conquistata, acquisita, garantita. La propria vita e basta.

 

Di fronte a questa situazione limite, per assurdo, prende corpo, significato e valore per ognuno di loro, quello che è stato per anni celato e custodito, ma mai realmente realizzato: il sogno di una vita. 

 

A momenti di esilarante comicità, soprattutto nei dialoghi tra i quattro amici, nella pièce si alternano anche profonde riflessioni sul senso della vita, attraverso toccanti dialoghi e intensi monologhi, che si svolgono tutti nella stanza d’ospedale dove il malato è degente.
 
Tutto parte dalla domanda: “Stiamo riuscendo a vivere la nostra vita?” Ma perché ci dimentichiamo sempre da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare? Ma perché deve sempre accadere qualcosa di brutto per farci ricordare a chi vogliamo veramente bene e che cosa ci interessa veramente? Ma perché dobbiamo vivere la nostra vita pensando di essere immortali e che abbiamo tanto tempo per fare le cose e riusciamo a rimandare tutto, dando molte cose per scontate?

 

“Il sogno di una vita” è un viaggio attraverso tutte queste domande, per trovare forse un’unica risposta: vivere la nostra vita. Fino in fondo, senza paura, senza tante inutili idiozie.

 

Lo spettacolo viaggia su due dimensioni, una reale e realista e un’altra surreale e onirica. I personaggi si muovono attraverso questi due mondi paralleli: quello realista, in cui rappresentano il mondo che li circonda; e quello surreale, in cui tutto diventa più particolare, più intimo.
 
Teatro: Teatro della Cometa
Città: Roma
Titolo: Il Sogno di una Vita
Autore: Alessandro Prete
Regia: Alessandro Prete
Interpreti:
Alessandro Prete (Manuel, lo scrittore)
Giuseppe Sanfelice (Renzo, il prete missionario)
Gianluca Soli (Yuri, il sindacalista)
Josafat Vagni (Simone, l’avvocato)
Produzione: Giorgio Barattolo
Aiuto Regia: Linda Tanucci
Assistenti alla Regia: Gianni Corsi e Marco Schiazza
Scenografia: Valentina Troisio
Disegno luci: Marco Laudando
Periodo: fino al 5 Aprile 2009