RADICALI ROMA

Abete: "Più mercato per le infrastrutture"

Un’occasione buona per parlare della competitività delle imprese romane, ma preziosa anche per discutere i problemi che attanagliano il sistema Italia nel suo complesso. La scarsa efficienza del modello produttivo, le difficoltà e le indecisioni della politica, le magagne dell’impianto fiscale, burocratico e infrastrutturale del Bel Paese.

VELTRONI CHIAMA LE RIFORME – Il sindaco Veltroni si presenta all’Auditorium della Tecnica, di fronte agli industriali romani riuniti nell’Assemblea annuale, e parla subito di riforme: “Siamo in presenza di uno degli ultimi treni che passa per la democrazia italiana utile a riscrivere le regole. Mai come ora ho la sensazione che il Paese si trovi nella cruna dell’ago”. Veltroni poi sbatte in faccia agli imprenditori il problema degli incidenti sul lavoro: “Nel 2007 ci sono stati 964 morti sul lavoro, nello scorso anno piu’ di mille: questi sono numeri intollerabili per un paese civile”. Infine il sindaco rivendica i successi economici della sua città “Roma non e’ piu’ ladrona o sonnolenza, oggi e’ una citta’ industriale, del cambiamento, che ha conosciuto mutazioni radicali. Penso che Roma, la Provincia e la Regione possano unirsi per diventare un laboratorio in cui trasformare l’economia in un’economia ecocompatibile”.

MARRAZZO E GASBARRA – L’assist per Marrazzo è perfetto. Il governatore sa che uno dei talloni d’Achille del sistema Lazio è la mobilità: “Dobbiamo sederci ad un tavolo – dice – e decidere cosa fare per lo sviluppo ferroviario delle reti che da Fiumicino, Viterbo e Civitavecchia portano verso Roma. Mi rivolgo alle Ferrovie dello Stato: non puo’ continuare una politica che punta solo a collegamenti per i pendolari, occorre intervenire per migliorare la ricchezza di Roma e provincia”. L’altra piaga è la sanità e il suo debito enorme. “Nelle prossime settimane dovremo prendere provvedimenti in Giunta dolorosi e rigorosi – chiosa il presidente della Regione – Interverremo su cinque macro-aree: tetti e tariffe, accreditamenti, riorganizzazione e riconversione degli ospedali, rete dei laboratori e protocolli d’intesa con i policlinici”. Il governatore infine frena sull’abbattimento dell’Irap: “Non si potrà prima del 2010”. Il presidente della Provincia Gasbarra invece auspica che “Comune, Provincia e Regione siano sburocratizzate” con ”l’abbattimento dei percorsi e delle procedure amministrative”.

PAROLA AD ABETE – Poi prende la parola il padrone di casa, il presidente Uir Luigi Abete, che attacca sul fronte della criminalità e della sicurezza a tutto tondo: “Si muore troppo” a Roma e provincia, “nell’ultimo anno 38 omicidi, 75 morti per lavoro e oltre 650 morti in incidenti”. Quindi incardina il suo intervento su tre punti chiave: la patrimonializzazione delle piccole imprese, il rafforzamento delle infrastrutture attraverso la leva del mercato e la gestione dei servizi pubblici. Secondo Abete ”oggi l’offerta da parte delle imprese private e’ debole” e si rendono ”necessarie tre operazioni”: da un lato ”aprire il mercato seriamente e in termini competitivi da parte della domanda pubblica; dall’altro rafforzare i protagonisti, quindi le imprese private che possono operare in questo settore; in terzo luogo, vedere come a queste possono essere associate anche i lavoratori che oggi hanno a disposizione leve finanziarie nuove”.