RADICALI ROMA

Aborto e Pacs, l'attacco di Pannella

  Vuole cambiare la legge sull’aborto, «che non è un’icona perchè nessuna legge lo è. La 194 è pessima e i suoi risultati sono ottimi soltanto perche non è stata mai rispettata. C’è solo un modo per difenderla, migliorarla». Rilancia i patti civili di solidarietà ma poi dichiara di apprezzare Prodi, che sulla manifestazione romana in favore delle unioni di fatto si era detto contrario e amareggiato. «L’ho molto apprezzato – dice -. E’ stato sincero. Mi convincono di meno quelli che riscoprono la questione dei diritti civili adesso, prima delle elezioni». Attacca Mastella, «un mercante che sta sul mercato».

 

 

 

 E un Pannella di fuoco quello che va in scena a Napoli, dopo un convegno organizzato dai Radicali, un Pannella che sembra voler gettare scompiglio. Ma dentro la Rosa col pugno negano. «Nessuno scompiglio. La nostra posizione sull’aborto non cambia — irrompe Daniele Capezzone —. Ero con lui a Napoli, ho sentito bene quello che diceva. Vogliamo modificare la legge sull’aborto secondo la proposta Bonino, più informazione sui contraccettivi, sulla pillola del giorno dopo, far praticare l’interruzione di gravidanza anche nelle strutture private, cambiare l’articolo 4, che è ipocrita e costringe la donna a dire il falso per ottenere il via libera del medico».

 

 

 

 Ma nel centrosinistra il progetto «migliorativo» viene respinto. «La 194 va bene così com’è – dice la diessina Livia Turco -. Deve trovare una migliore applicazione per quanto rignarda l’abbattimento delle liste di attesa, il rafforzamento della rete dei consultori, la tutela della salute delle donne immigrate. L’unico punto su cui possiamo discutere è quello dell’accreditamento delle strutture private che assicurino standard di qualità equiparabili agli ospedali pubblici. Ma per fare questo non c’è bisogno di cambiare la legge. Si puo lavorare nell’ambito della riforma Bindi che prevede i privati nei servizi sanitari».

 

 

 

 Schietto e sferzante oppure preoccupato di non dispiacere troppo a Prodi? Sull’amarezza per la manifestazione a Roma in favore dei Pacs, Pannella dice dapprezzare il Professore. Ma qualcuno pensa che sia una frase di comodo per evitare lo strappo. Tra questi c’è Clemente Mastella, leader dell’Udeur, che replica caustico: «Io mercante? Conoscendolo, so chi sono i mercanti. Se e quando vuole posso spiegare a Pannella in un confronto pubblico il suo costante mercanteggiamento nella vita politica italiana. Non è un caso che, fino a qualche mese fa, oscillava tra la convenienza di imbarcarsi sull’aereo privato di Berlusconi o sul pullman di Prodi».

 

 

 

 L’Avvenire attacca l’Unione sui Pacs: «Tenta qualche funambolismo lessicale ma la sostanza non cambia e promette le unioni civili». Le coppie di fatto fanno litigare anche An e Comunisti italiani. Il Secolo d’Italia parla di «silenzio sospetto sui gay del ‘castrista” Diliberto», perche «Cuba è il Paese che nella sua storia vanta la persecuzione più feroce nei confronti degli omosessuali». Ribatte l’esponente del Pdci: «Colossale scemenza. Tutti conoscono la mia posizione, avendo io pubblicamente detto lo scorso anno a Torino, che sono per il pieno riconoscimento delle coppie gay. Cuba? C’è nella cultura latino-americana, ma anche in Italia viste le deliranti dichiarazioni contro i gay di un ministro della Repubblica, un machismo che non è un prodotto del comunismo ma di una cultura che va superata».