RADICALI ROMA

Acer: "Cantieri a rischio nella Capitale"

Strumenti legislativi, poteri esecutivi e risorse finanziarie sono la base indispensabile che le istituzioni della Capitale devono garantire affinché non si arresti il trend positivo di Roma. Questo il dato essenziale messo in evidenza da Silvano Susi, presidente dell’Associazione costruttori edili di Roma e Provincia (Acer), durante l’assemblea annuale. A detta di Susi il pesante debito pubblico provocato dalla sanità non deve frenare, infatti, le gare di appalto pubblico e il Governo centrale deve essere presente, perché il contributo dei privati in termini di idee, investimenti e proposte non è da trascurare. Tuttavia i dati recenti parlano di una brusca frenata degli investimenti in campo edilizio: se il periodo gennaio-settembre 2006 è stato segnato da una flessione di oltre il 60% in meno rispetto al 2005, nel mese di settembre è stata addirittura zero la somma degli importi dei bandi di gara pubblicati da Comune, Provincia e Regione.
Anche il presidente della Regione Lazio Pietro Marrazzo, intervenuto all’assemblea, è dello stesso avviso di Susi: se il Governo non interverrà per arginare il deficit lo sviluppo di Roma e Provincia subirà un freno dannoso. La Capitale ha registrato nel 2006, infatti, un tasso di occupazione superiore al resto d’Italia e pari al 49,1%, con un incremento negli ultimi 5 anni del 25% che riguarda specialmente l’impiego delle donne. Anche dal turismo giungono buone notizie e solo nel mese di ottobre Roma ha accolto 2 milioni di visitatori. Un simile fermento necessita di infrastrutture, di servizi decentrati, di viabilità efficiente e di riqualificazione urbana. Spetta dunque alla Regione riportare il debito della sanità a zero nel 2007, per dare nuovi fondi all’edilizia pubblica. Tra i tanti progetti in cantiere: il recupero delle periferie con la costruzione di infrastrutture, miglioramenti alla viabilità di strade congestionate come la Nomentana o la Laurentina, la costruzione di campus universitari destinati agli studenti stranieri e la ridistribuzione del traffico aereo, che passerà anche da un nuovo city airport nel cuore della città.