RADICALI ROMA

Ai compagni della Segreteria e della Direzione Nazionale della Rosa nel Pugno

 

Cari compagni,

occorre diradare alcune nebbie fumogene nelle quali ci siamo avvolti e che rischiano di togliere chiarezza di giudizio all’interno ed all’esterno della Rosa nel Pugno. Resto assolutamente favorevole allo sviluppo più ampio del nostro soggetto politico, del nostro partito (e non coalizione o espediente elettoralistico). Per questo occorre un rispetto non solamente minimo – che non abbiamo avuto – ma massimo delle pochissime realtà istituzionali e di indirizzo e operative che ci siamo dati.

La Segreteria Nazionale è l’organo che ha avuto ed ha pienezza di responsabilità, di indirizzo e operativo. La Direzione Nazionale ha anch’essa quello di indirizzo, di analisi e di giudizi sulla situazione politica generale ed interna.

Da quando la Direzione Nazionale ha ratificato l’inserimento di Biagio De Giovanni e di Lanfranco Turci nella Segreteria ed il proprio ampliamento, quasi un raddoppio di membri (il 19 e 20 aprile ultimo scorso!), di fatto, la Segreteria ha potuto riunirsi, a fatica, per un paio di limitate riunioni e ormai da oltre un mese è stato impedito che svolgesse i suoi compiti, che si riunisse, mentre non si è accolta la richiesta di convocare la Direzione Nazionale PER DISCUTERE, PER AFFRONTARE CON UN AMPIO E SERIO DIBATTITO il giudizio sugli eventi intercorsi.

Questo è un fatto che non può essere negato.

In tal modo, anziché un dibattito politico trasparente e responsabile abbiamo avuto uno stillicidio di piccoli e grandi fatti e misfatti che una forza politica nuova e seria – QUALI CHE SIANO GLI “STILI”, REALI O PRETESI – aveva ed ha il dovere democratico e statutario di analizzare e superare nella trasparenza e nella chiarezza che dobbiamo ad aderenti, sostenitori, elettori ed alla pubblica opinione.

Tutto qua. Di per sé un errore grave, come è quasi inevitabile che un partito responsabile si trovi prima o poi a commettere.

Se questo ci è chiaro e se questo onestamente facciamo tutti lo sforzo di riconoscere, realizzando il rispetto pieno, dovuto di regole e luoghi statutari, ritengo per mio conto che si possa certamente passare a quella “Fiuggi 2” che avevamo insieme concordato e annunciato. È esploso l’annuncio pubblico delle dimissioni del Presidente del Gruppo. Questo annuncio ha sicuramente avuto il pregio (costi a parte) di fare esplodere con un’evidenza tale da accecare molti, non più solamente riserve e comportamenti equivoci e sleali soprattutto nei confronti delle massime responsabilità dello Sdi, oltre che nei confronti della RnP.

Abbiamo constatato che l’annuncio suddetto è restato tale e che quelle dimissioni sono, per la Camera dei deputati, nulle, anzi mai avvenute. Se il Presidente del Gruppo in tal modo, a ragion veduta, decide di politicamente ritirarle non abbiamo che da prenderne volentieri atto e di… passare all’Ordine del Giorno. Questo Ordine del Giorno, a mio avviso, dovrebbe includere l’immediata rianimazione dell’esercizio del diritto-dovere di pienamente operare da parte della Segreteria Nazionale e di una convocazione a breve termine della Direzione Nazionale per svolgervi un necessario e doveroso dibattito che, a mio avviso, potrebbe costituire il rilancio energico e pieno degli obiettivi, delle ragioni, degli impegni, della Rosa nel Pugno. Ne sono assolutamente convinto.

Infatti, potremo farci – senza troppo sforzo – forti delle azioni e reazioni nemiche che pullulavano all’interno ed all’esterno sotto mentite spoglie di accettazione del fatto compiuto (l’esistenza della RnP).

Noi abbiamo – tutti, credo – in corso una felice e necessaria influenza nel Governo che attraversando incertezze, ambiguità, ostilità dell’Unione sta raggiungendo un’opinione pubblica e ambienti politici autorevoli. Abbiamo in pieno corso due gravissime e tanto quanto grandi iniziative di difesa e affermazione della legalità e dei “sommi principi generali del diritto” – Giuliano Vassalli lo ha inequivocabilmente affermato mentre è fortemente possibile che come già è accaduto per la difesa del potere costituzionale di Grazia del Presidente della Repubblica può coinvolgere progressivamente gran parte del più prestigioso mondo della Scienza, della dottrina, degli operatori del diritto. L’obbligo della fuoriuscita dello Stato italiano dalla flagranza delittuosa nella quale sempre più sprofonda a causa della crisi e della negazione della crisi della Giustizia da una parte, dall’altra l’urgenza di rendere al Senato, quindi anche al Parlamento, il suo plenum legittimo e legale possono e debbono essere incardinati nell’agenda politica e istituzionale italiana oltre che istituzionale europea. Abbiamo da prepararci all’imminente riproporsi delle urgenze individuate e fissate a Fiuggi. In particolare con il proseguirsi necessario di quanto avviato da Mussi, da Livia Turco e forse anche da Ferrero. Inoltre, sembra imminente l’emersione dell’importanza e delle centralità delle funzioni di Emma Bonino a livello governativo ed europeo.

Ma la sto facendo troppo lunga. Leggo sulle agenzie le dichiarazioni di Roberto Villetti sulla candidatura di Mario Patrono e la durissima critica al comportamento dell’Unione. Domani avremo Bersani in Commissione alla Camera… insomma il bailamme che viene scatenato ed organizzato – mi sembra – contro il vertice dello Sdi (e contro la RnP) mi pare – per poderoso che sia – affrontabile e dominabile. Potrebbe consentire un grande balzo in avanti che potrebbe vedere i tanti campanari che suonano a nostra morte ad essere accompagnati loro, macerie del passato e non annunci dell’avvenire, ai luoghi del loro estremo riposo politico.

Scrivo tutto questo assolutamente convinto che la battaglia per e della Rosa nel Pugno deve affrontare prove temibili e per altri impensabili. Io stesso, non dispiaccia a nessuno, per gli obiettivi che sono stati individuati e fissati insieme so di essere in condizioni e in qualche misura costretto a contribuire in modo inevitabilmente costoso, tanto quanto, spero, felice.

Al solito, ho dettato e mi ha aiutato qui a Strasburgo Nicola Dell’Arciprete perchè potesse giungervi subito questa missiva. Non la ho nemmeno riletta, sicchè il casino e la fatica per voi sono assicurati e vi prego di davvero scusarmene.

Con fiducia e volontà di amicizia vi invio un cordiale saluto.

Marco