RADICALI ROMA

Al Fontanonestate “Gogol a Roma” con Massimo Popolizio

gogolAl Fontanonestate in “Gogol a Roma” Massimo Popolizio ripropone un eccezionale ritratto dell’autore ucraino.

di Lucio De Angelis

Per sole due sere Massimo Popolizio è stato protagonista al Fontanonestate 2009 di “Gogol’ a Roma”, con la drammaturgia di Riccardo Barbera e la regia teatrale e le videocreazioni di Enzo Aronica.

I pochi fortunati che hanno potuto assistere a questo reading, considerato l’appuntamento più atteso della rassegna, hanno goduto di un rientro dalle ferie culturalmente valido e piacevolissimo.

In occasione del bicentenario del grande scrittore ucraino, Aronica ha unito le più belle pagine che Gogol’ dedicò a Roma alla testimonianza di scrittori, pittori e musicisti, che condivisero con l’autore questo amore per la Città eterna tra il 1827 e il 1846.

Lo spettacolo è un viaggio tra i luoghi, le abitazioni, i personaggi incontrati dallo scrittore che durante il soggiorno romano scrisse – poco più che trentenne – buona parte delle “Anime morte”, focalzzando l’ amicizia con Giuseppe Gioacchino Belli e le delusioni a Villa Volkonskij.

Sul palco con Popolizio Francesca Romana Fioravanti (violino), Giuseppe Tortora (violoncello) e Giovanna De Rubertis (pianoforte), che hanno accompagnato l’interprete, suonando dal vivo musiche di Korsakov, Arenkj e Tchaikowskj.

Valeria Ciangottini, Roberto della Casa, Lorenza Zoe Damiani, Riccardo Barbera e Cristina Cellini, con le loro partecipazioni in video, interpretano gli artisti ed i nobili in esilio, che divisero con Gogol’ l’amore per questa città.

Popolizio, con alle spalle una delle terrazze più affascinanti della capitale, legge da par suo alcune pagine dei racconti più noti, che veleggiano tra il surreale e il grottesco, il comico e il romantico.

Come “Il naso”, uno dei “Racconti di San Pietroburgo”, scritto nel 1836, che narra le vicende dell’assessore collegiale Kovalev, il quale una mattina si sveglia senza naso!

Uscito tutto imbacuccato per non mostrare l’improvvisa anomalia, il povero Kovalev incontra il proprio naso per strada, vestito in alta uniforme da consigliere di Stato, che si allontana tracotante. Dopo numerosi, vani tentativi di rintracciarlo, un poliziotto lo ‘recupera’ mentre sta per espatriare e lo riporta al suo ‘legittimo propietario’. All’inizio della storia, resta memorabile il personaggio di un barbiere che trova il naso in un panino che sta per mangiare.

Lo spettacolo ha estratti di altre opere tra cui “La prospettiva Nevskij” e “Roma”, un racconto ambientato proprio alle pendici del Gianicolo, occasione in più per conoscere ciò che Gogol’ pensava della città eterna: «Provo una continua profonda nostalgia di Roma – scriveva – Chi è stato in cielo non può più stare in terra».

Lo scrittore é un uomo misantropo, chiuso e pieno di difetti che, però, fin dal suo arrivo a Roma nel 1837, vi riconobbe la terra in cui avrebbe sempre voluto vivere e dove si innamorò di alcuni luoghi speciali proprio come il Fontanone del Gianicolo, che è la collocazione topica del racconto “Roma”, che narra l’incontro fra un principe e una ragazza romana dispersa tra la folla e ben presto dimenticata in virtù della bellezza del panorama del Gianicolo. Gogol era soprattutto un bozzettista: sapeva delineare i caratteri con attenzione meticolosa ai dettagli e ai particolari dell’umanità.

Questo reading vuole offrirne un’immagine didattica e ironica, inserendo lo scrittore nella cultura romana dell’epoca fra clima solare, alberi sempreverdi e una Trastevere davvero popolare.

Gogol’ a Roma”

drammaturgia di Riccardo Barbera

con Massimo Popolizio

Francesca Romana Fioravanti(Violino)

Giuseppe Tortora (violoncello)

Giovanna De Rubertis(pianoforte)

musiche di Korsakov, Arenskj, Tchaikowskj

partecipazioni in video di :

Valeria Ciangottini, Roberto della Casa,

Lorenza Zoe Damiani,

Riccardo Barbera, Cristina Cellini

Costumi ed esposizione di

sartoria teatrale d’epoca

a cura di Bice Minori

Regia teatrale e videocreazioni

di Enzo Aronica