RADICALI ROMA

Al Teatro Olimpico Max Giusti in “Meraviglioso”, sfida riuscita più impegnativa della sua carriera di Lucio De Angelis

Sera di martedì grasso con la Roma impegnata in Champions League: in agenda ho la recensione di “Meraviglioso” spettacolo in scena fino al 22 marzo al Teatro Olimpico di Roma, che ho scelto per evadere, sia pure per un paio d’ore, da un momento piuttosto grigio.

 

 

Max Giusti é il protagonista di questo “one man show” dove, alla soglia dei 40 anni, fa il bilancio della sua vita in un’esplosione di colori, immagini e suoni. Al centro di una scenografia bianca ed essenziale, avvolta da un cielo azzurro pieno di nuvole e popolata da una vivace band di sette elementi, il comico si racconta fra riflessioni ed interrogativi.

 

 

Il teatro, nonostante la particolare serata, è quasi esaurito e l’attore é particolarmente felice di trovare una platea così numerosa. Galvanizzato da tanto pubblico, Max comincia il suo show, partendo dal racconto del primo amore, che porta prima al matrimonio e poi alla separazione.

 

 

Condisce il racconto con una raffica di battute, che non risparmiano nessuno e che sono particolarmente taglienti nei confronti dei “parenti”. In questa giostra di ricordi, che proseguono poi con l’amicizia e la solitudine, ritornano anche i grandi temi della musica italiana con Battisti, Baglioni e Modugno.

 

 

Dall’analisi della gioventù dei suoi tempi Giusti passa a quella di oggi: egli non si intende di social network, ma ironicamente racconta come i ragazzi fanno amicizie virtuali su Facebook e, grazie ai videogiochi, quando si annoiano possono giocare a suonare virtualmente coi Pink Floyd.
E ne fa scaturire un’amara considerazione finale: la loro vita reale è molto meno bella!

L’ispirazione per questo spettacolo a Max gli è venuta dalla canzone di Domenico Modugno, che parla, invece, di temi universali: amore, solidarietà e speranza. Pensando al testo si é chiesto quale futuro ci si prospetta, ma, soprattutto, nel 2009 c’è ancora posto per la parola meraviglioso?

 

 

Perciò cerca di trasfondere il sorriso e la gioia di vivere a chi gli sta di fronte, malgrado le insensatezze che ci affliggono e ci circondano con la gente che soffre, la crisi sotto traccia e con qualcuno che brinda al fallimento delle banche.

 

 

La sua satira analizza il momento che l’Italia sta attraversando, prendendo in esame temi, ad esempio, di impatto sociale come il cambiamento dei quartieri tradizionali che perdono identità per lasciare il passo a complessi dormitori dotati di centri commerciali, che sono sempre i ‘più grandi d’Europa !’, cinema, bowling, solarium, ristoranti e sushi-bar.

 

 

In pratica, all’atto del rogito, chi compra in questi quartieri una casa con un mutuo, unico amico che non l’abbandona mai (sic !), firma una condanna trentennale da scontare in questo fantastico complesso, dal quale può sperare di uscire solo in caso di una nuova Perestrojka.

 

 

Aumenta tutto: il costo della vita, il costo degli affitti, la gente non respira e Max si chiede: “se non fosse stato per l’arrivo delle prostitute dell’est che costano poco, dove saremmo andati a finire?”

 

 

Poesia e cinismo sono l’alchimia dalla quale scaturisce la sua comicità e non é solo in questa avventura, perché ci sono personaggi come Malgioglio, pronti ad irrompere nello spettacolo, creando un contraddittorio degno di un talk show.

 

 

Due ore da vivere con l’artista, la sua band ed un carosello teatrale di imprevedibili personaggi e popolari cavalli di battaglia, in quella che é la sfida, riuscita, più impegnativa della sua carriera.

 

 

La scena è di Attilio De Luca, la regia è curata da Cristiano D’Alisera ed autori dei testi con lo stesso Max Giusti sono Stefano Fabrizi e Riccardo Cassini.

 

 

 

 

Teatro: Olimpico
Città: Roma
Titolo: Meraviglioso
Scritto da Stefano Fabrizi, Riccardo Cassini, Max Giusti
Con Max Giusti
Musicisti in scena:
Vittorio Iue               piano tastiere voce
Luca Casagrande    chitarra
Salvatore Leggieri  batteria
Stefano Scoarughi  basso elettrico
Carlo Micheli            sax
Ambrogio Frigerio  trombone
Giancarlo Ciminelli  tromba
Scene: Attilio De Luca
Regia: Cristiano D’Alisera
Periodo: fino al 22 marzo