RADICALI ROMA

AMNISTIA: UN TESTO IN COMMISSIONE GIUSTIZIA DAL 10 GENNAIO

ROMA – Iniziera’ nel pomeriggio del 10 gennaio in commissione Giustizia il voto sul provvedimento di clemenza su cui si e’ discusso stamani in Aula alla Camera. E’ quanto ha deciso l’ufficio di presidenza della commissione Giustizia riunitosi subito dopo la seduta straordinaria di Montecitorio.

L’ufficio di presidenza ha deciso di ripartire dal testo su cui la commissione aveva lavorato due anni fa, e cioe’ un indulto con uno ”sconto” di due anni della pena. Entro le 12 del 10 gennaio potranno essere presentati emendamenti e dalle 18, partira’ il voto. L’ufficio di presidenza ha poi previsto delle sedute anche nei due giorni successivi, l’11 e il 12 gennaio.

Non l’amnistia (che estingue il reato) bensi’ l’indulto (che condona la pena) di due anni, purche’ sia stato espiato un quarto della pena, e con l’esclusione dei reati piu’ gravi.
E’ quanto prevede il testo su cui partira’ il confronto alla commissione Giustizia della Camera il prossimo 10 gennaio: si tratta del testo su cui si era bloccato nel gennaio 2003 la discussione parlamentare, e il presidente della commissione Giustizia, Gaetano Pecorella, ha proposto all’ufficio di presidenza di ripartire da li’. Anche in quella occasione mancava in aula il quorum dei due terzi, e cosi’ si opto’ per il cosiddetto ”indultino”, cioe’ uno sconto di pena che richiedeva solo una maggioranza qualificata, che infatti passo’ sia alla Camera che al Senato.
Il fatto che il testo base preveda l’indulto non esclude ”a priori” che poi alla Camera, prima in commissione e poi in aula, si possa optare per l’amnistia. Infatti ogni gruppo parlamentare potra’ presentare gli emendamenti che crede e alla fine arrivera’ il provvedimento, amnistia o indulto, su cui si sara’ formata una maggioranza parlamentare. Ovviamente in aula servira’ sempre il quorum dei due terzi richiesto dalla Costituzione. In ogni caso martedi’ 10 si partira’ dal cosiddetto ”Testo Mormino”, dal nome del relatore nonche’ vicepresidente della Commissione, l’azzurro Nino Mormino. Eccone i punti principali:

– INDULTO: Nei suoi otto articoli si prevede ”l’indulto nella misura non superiore a due anni per le pene detentive, e non superiore a 10.000 euro per le pene pecuniarie”.

– CONDIZIONI: il beneficio si applica ai condannati ”che abbiano espiato almeno un quarto della pena detentiva”.

– ESLUSIONI SOGGETTIVE: Niente indulto peri recidivi, ”per i delinquenti abituali, professionali o per tendenza”.

– ESCLUSIONI OGGETTIVE: l’indulto non si applica alle pene per i reati piu’ gravi, come quelli associativi, attentato terroristico, strage, riduzione in stato di schiavitu’, prostituzione minorile, pedofilia, riciclaggio, traffico di stupefacenti.

– MISURA RIDOTTA: il testo Mormino stabilisce la concessione dell’indulto nella misura ridotta di un anno per altri reati, come rapina, estorsione, usura.

– REVOCA: l’indulto puo’ essere revocato, il che riporterbbe in carcere il beneficiario. Cio’ avverrebbe nel caso in cui esso dovesse commettere, nei successivi cinque anni, ”un delitto non colposo per il quali riporti una pena detentiva non inferire a due anni”.