RADICALI ROMA

“ARRIVA GHEDDAFI: SI RINVIANO CONSIGLIO COMUNALE E TRASPARENZA”

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DICHIARAZIONE DI DEMETRIO BACARO SEGRETARIO DI RADICALI ROMA: “ARRIVA GHEDDAFI: SI RINVIANO CONSIGLIO COMUNALE E TRASPARENZA”

 

“A due giorni da un voto europeo che ha marcato un record di astensioni, ribadendo una disaffezione crescente della cittadinanza nei confronti delle istituzioni rappresentative, la Conferenza dei capigruppo del Consiglio Comunale, solennemente e pubblicamente impegnatisi in Aula a votare nella seduta dell’11 giugno la Delibera di Iniziativa Popolare sull’Anagrafe Pubblica degli Eletti (i cui termini statutari di discussione sono scaduti dal 24 aprile), decide di rinviare la seduta consiliare, per la visita istituzionale del dittatore Gheddafi, capo di Stato non eletto. Una volta di più constato come la parola data e gli impegni presi siano carta straccia per l’Assise Capitolina, che pure aveva fatto precedere questa scadenza da un tentativo di dialogo con i firmatari della proposta, al fine di trovare un accordo su di un testo condiviso di iniziativa consiliare, che potesse recepire la sostanza della proposta e farla arrivare ad una rapida approvazione. Ma le priorità di chi ci rappresenta al Campidoglio, una volta di più, non coincidono con le istanze cittadine, che anzi si tenta di insabbiare con il collaudato metodo del rinvio continuo. Devo dire che alla luce dell’esperienza di questi mesi, ma anche dei 10 anni precedenti, non nutrivo particolare aspettative nei confronti di una partitocrazia tutta involuta ad osservarsi il ventre molle della gestione del potere, ormai indifferente alle voci sempre più alte di rivendicazione cittadina in termini di rappresentanza e democraticità. Niente discussione in Aula, quindi, giovedì 11 e tutto rinviato, forse, al 18 giugno. Così mentre sarei curioso di conoscere le posizioni dei capigruppo Onorevoli Storace, Marroni, Alzetta ed Azuni a proposito di questa decisione, non posso che rimarcare come un dittatore, prossimo laureando “ad honorem” in diritto (la capacità comica italica non conosce crisi), venga giustamente anteposto alle aspettative di 7000 cittadini e del Sindaco, facendo strame proprio del diritto alla rappresentanza ed all’ascolto della città. Sarà divertente ascoltare le parole di saluto delle istituzioni capitoline e soprattutto il discorso di un despota, incurante ed indifferente ai diritti umani e politici, fra le stesse mura che hanno da poco ascoltato parole di pace e tolleranza da parte del capo di Stato del Vaticano e del Dalai Lama. Noi intanto manifesteremo a favore dei diritti umani in Libia e contemporaneamente digiuneremo collettivamente in occasione della visita del dittatore, anche che per esortare una rapida calendarizzazione della nostra proposta in Aula Giulio Cesare”