RADICALI ROMA

Associazione Detenuto Ignoto: garantire diritto di voto alle elezioni amministrative

A meno di venti giorni dal voto per le elezioni amministrative, si ripresenta il timore forte che ai detenuti non venga garantito il diritto di voto. Registriamo, con costernazione e amarezza, che, allo stato, non risultano predisposti invii di schede elettorali, organizzazione di seggi “dentro le mura” con gravi ripercussioni che questo può causare. I detenuti in custodia cautelare e quelli condannati in via definitiva per reati, però, sentenziati come “non ostativi”, sono cittadini aventi pieno diritto al voto. Non permettere loro, ancora una volta, una partecipazione libera al voto significa vanificare e calpestare quanto sancito dall’art.27 della costituzione. Significa dare luogo a un ignobile meccanismo di “cancellazione sociale” dell’individuo recluso e a una, veramente inaccettabile, privazione di diritti. Le persone detenute possono esercitare il diritto di voto nel luogo di reclusione, ai sensi degli art. 8 e 9 legge 23 aprile 1976, tramite la costituzione di un seggio elettorale speciale. Il detenuto deve far pervenire alla direzione del carcere di appartenenza, tramite “domandina (mod.36), una dichiarazione della propria volontà di esprimere il voto nel luogo in cui si trova. Questa dichiarazione,con in calce l’attestazione del Direttore dell’Istituto comprovante la sua detenzione, dovrà essere inoltrata tempestivamente al sindaco del comune nelle cui liste elettorali il detenuto risulta essere iscritto al fine di consentire al Sindaco l’iscrizione del richiedente nell’apposito elenco ed essere altresì munito della propria tessera elettorale. Tale richiesta deve pervenire al Sindaco non oltre il terzo giorno antecedente la votazione. Chiediamo, sollecitiamo,un’opportuna campagna informativa dentro le carceri atta a rendere edotti i detenuti della necessità di questi adempimenti. La tempestiva informazione può favorire l’esercizio di un diritto fondamentale per la partecipazione alla vita politica del nostro paese delle persone detenute.