Rivendichiamo la responsabilità politica di aver dato intenzionalmente centralità ad un Consiglio comunale da anni povero di iniziative consone al proprio ruolo di rappresentante della Capitale d’Italia. Per diversi giorni Roma è stata al centro di dibattiti e contrasti, più o meno democratici, sui diritti civili, evidenziando lo storico scontro, da ormai troppi anni accantonato, tra laici e clericali.
Grazie alla nostra iniziativa popolare sul Registro delle Unioni Civili, dopo quindici anni di giunte di centrosinistra, finalmente i consiglieri comunali si sono espressi su questo tema ed ora i cittadini potranno giudicare democraticamente il loro voto. Questa proposta ha dimostrato quanto il Sindaco Walter Veltroni ed il Consiglio comunale siano genuflessi alle gerarchie vaticane, ma ora abbiamo l’obbligo di non mollare su questi temi e non solo. E’ sotto gli occhi di tutti l’inadeguatezza di questo centro-sinistra e di questo centro-destra nell’affrontare esigenze di assoluta attualità, la loro inidoneità a rendere Roma una città europea è ben percepibile nella vita quotidiana di tutti i cittadini romani. Nei prossimi mesi continueremo a proporre soluzioni ai problemi della nostra città attraverso strumenti popolari consoni ad “imporre” discussioni e voti su argomenti che altrimenti non entrerebbero mai nell’agenda politica del Consiglio comunale. Dobbiamo ridare centralità alle istituzioni romane nell’accezione di laboratori di nuove politiche laicamente inclusive, capaci di influenzare ed indirizzare scelte nazionali alternative a quelle attuali.
La campagna sul Registro delle Unioni Civili ha rappresentato un’iniziativa significativa capace di far emergere importanti connotati delle istituzioni romane abilmente sommersi dagli stessi rappresentanti istituzionali: l’immagine inclusiva e buonista dell’interna amministrazione veltroniana cela una realtà ancora restia al riconoscimento di diritti civili fondamentali ed inoltre ben lontana dal rispettare i principi cardine dello stato di diritto stabiliti dallo Statuto comunale. Infatti attraverso questa campagna abbiamo potuto dimostrare come i “paladini” della legalità siano capaci di pretenderla solo a casa degli altri, le tante delibere popolari che giacciono nei cassetti del Campidoglio, in palese violazione dello Statuto, danno prova dell’assoluta illegalità in cui è immersa la politica romana.
A noi urge intraprendere nuove iniziative per rendere la nostra città più laica, più liberale e quindi più europea, ed è per questo che ti chiediamo di farci fiducia attraverso la tua iscrizione all’Associazione Radicali Roma per il 2008. Avvertiamo il bisogno improrogabile di raddoppiare, triplicare, quintuplicare i nostri iscritti, per dar forza concreta a tutte le proposte che abbiamo in cantiere
Grazie!
Massimiliano Iervolino, Segretario dell’Associazione Radicali Roma
Quota minima: 30 euro Quota consigliata: 50 euro
Puoi iscriverti inviando la tua quota con il bollettino postale: Associazione Radicali Roma 61539227. Bonifico Bancario: Associazione Radicali Roma ABI 7601 CAB 3200 c.c 61539227 o magari partecipando ad una delle nostre riunioni del Martedì sera alle 20.30 aperte a tutti. Preannuncia la tua iscrizione lasciando i dati qui sotto.
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