RADICALI ROMA

Atac/Raggi: Cambiare le cose? Per ora ha cambiato solo idea. Paradossale che M5S abbia paura della democrazia diretta

Dichiarazione di Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma:

Virginia Raggi continua ad annunciare inversioni di marcia e cambi di rotta. Ma la sola cosa che ha cambiato da quando è al governo della Capitale è la propria posizione su temi centrali per i cittadini, a cominciare dal trasporto pubblico. Quando era all’opposizione si dichiarava a favore della messa a gara del tpl, poi in campagna elettorale il M5S ha incassato il sostegno dei sindacati e oggi paga la cambiale ai detentori dei peggiori interessi corporativi. Non solo, quindi, la sindaca è pronta a infliggere ai cittadini contribuenti altri lunghi anni di inefficienza e debiti da pagare, rinnovando l’affidamento del servizio ad Atac. Ma il M5S, autoproclamato paladino della democrazia diretta, dimostra anche di aver paura del nostro referendum “Mobilitiamo Roma“. E per questo, rifiutandosi di fornire il servizio pubblico di autentica delle firme, prova a ostacolare il diritto dei romani a esprimersi su una questione che condiziona gravemente la loro qualità della vita. 

I cittadini però sono stufi di interviste coniugate al futuro, perché esasperati dal presente di una città sempre più invivibile. Per questo a migliaia da oltre due mesi stanno firmando per rompere il monopolio disastroso di Atac e per affidare il tpl a chi sappia gestirlo meglio, restituendo all’amministrazione il compito di controllare e programmare il servizio in base alla domanda degli utenti e non dei sindacati. Ad oggi siamo riusciti con le nostre forze a raccogliere circa 21 mila delle 29 mila firme necessarie. Ringraziamo tutti coloro che, come Alessandro Onorato, Roberto Giachetti, Sabrina Alfonsi, Mario Ciarla, Athos De Luca, Ignazio Cozzoli, Valerio Barletta, Paolo Marchionne, Maurizio Veloccia, hanno deciso di aiutarci a raggiungere il traguardo e condurre insieme la campagna al successo.
Questo referendum è uno strumento contro la rassegnazione al declino della Capitale, un’occasione unica di confronto e di riforma, ma anche di riscatto per una politica in crisi di credibilità. Speriamo che le forze politiche la colgano, superando divisioni e logiche di partito e dimostrando così ai cittadini di volersi davvero impegnare per il rilancio di Roma.