RADICALI ROMA

Bacio gay, ora i ragazzi rischiano il processo

 presunto bacio gay sotto il Colosseo rischia di giocare un brutto scherzo ai due ragazzi protagonisti della vicenda che accese il dibattito sull’emancipazione omosessuale a cavallo tra luglio e agosto. Roberto L., 27 anni di Roma, e Michele F., 35 anni di Lecce, potrebbero infatti finire sotto processo per atti osceni in luogo pubblico.

UN RAPPORTO ORALE? – E’ l’accusa formulata dalla procura di Roma sulla base delle risultanze indicate dai militari dell’Arma che fermarono i due ragazzi nella notte tra il 26 e il 27 luglio. Negli atti si parla non solo di un bacio, ma di un vero rapporto sessuale orale. I giovani hanno sempre negato, il pm Pietro Pollidori però non crede alla loro versione.

LA TESTIMONIANZA – Michele, in particolare, disse: “Sono una persona che tutti definiscono timida e riservata, anzi i miei amici dicono che sono troppo timido, figurarsi se mi metto a fare certe cose in pubblico”. ”Io e Roberto – aggiunse – non siamo fidanzati, ma ci conosciamo da tempo, avevamo preso una cosa da bere e avevamo deciso di appartarci al Colosseo, in un posto tranquillo in cerca di intimità: non c’era nessuno e abbiamo cominciato a baciarci”.

LA DIFESA – Il pm ha concluso gli accertamenti e depositato gli atti in base a quanto previsto dall’articolo 415 bis del codice. Procedura, questa, che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Ma l’avvocato Daniele Stoppello, difensore dei due indagati, replica: ”Abbiamo prove che supportano la versione data dai due ragazzi. Si è trattato solo di un bacio e nulla piu’. L’attivita’ difensiva comincia ora e depositero’ un’istanza di archiviazione del procedimento. Al pm chiedero’ di interrogare i miei assistiti”.