RADICALI ROMA

Benvenuti nella città dell'alta specializzazione

Roma città cresciuta, almeno a giudicare dai dati degli ultimi dieci anni: dal 1991 al 2001 (è stata completata l’elaborazione del censimento nazionale) l’occupazione ha fatto un balzo in avanti del 13 per cento rispetto alla media italiana dell’8.
Non più la Capitale della burocrazia, ma una città di lavoratori autonomi altamente specializzata, competitiva nei settori del turismo e della comunicazione, con distretti produttivi ad alto contenuto tecnologico.
È questa la fotografia del mondo produttivo romano operata dall’Ufficio statistiche del Comune e pubblicato come focus d’approfondimento nel bimestrale ‘I numeri di Roma’, periodico che da oltre tre anni informa giornalisti, addetti ai lavori e non: “Roma è una realtà che ha diverse specializzazioni, non è forte in un solo settore – spiega Marco Causi, assessore capitolino al Bilancio e nuovo responsabile dell’ufficio nel secondo mandato del sindaco Veltroni – e questa è la ricchezza e la peculiarità di una città così grande. Ma alcuni settori, ovviamente, fanno da traino, producendo un incremento dell’occupazione pari al 24 per cento”.
A passarsela meglio sono le piccole imprese, quelle che hanno fino a 5 addetti e registrano un aumento di oltre il 70 per cento; buona anche la situazione delle medio-grandi (più di 40 addetti con incremento del 10 per cento). Il settore leader è ovviamente quello del terziario e dei servizi alle imprese: tra alberghi, ristoranti, finanza e assicurazioni vi è impiegata più della metà della popolazione.
Il ‘modello romano di sviluppo’, così ribattezzato, lascia indietro agricoltura e industria, ma non è immune ai fenomeni della flessibilità, che in qualche caso si trasforma in vero e proprio precariato per i lavoratori: su questo fronte il tasso d’occupazione tra 15 e i 64 anni sale al 62 per cento e si specifica nel consistente aumento delle donne al lavoro, dato demografico che si completa con il calo della mortalità (meno di dieci abitanti ogni mille) e la crescita della natalità, ininterrotta dal 2000.
“Completare la lettura del censimento nazionale – ha annunciato Mariella Gramaglia, assessore alle Pari Opportunità – ci ha permesso di restituire a Roma circa 200mila abitanti che si erano ‘persi per strada’ nella rilevazione di cinque anni fa. Aggiornare l’anagrafe era un lavoro che non si faceva da 40 anni e ci ha consentito di scoprire una città giovane e multiculturale