RADICALI ROMA

Bersani: è solo la prima fase Toccherà anche a Eni e Enel

Un pareggio… diciamo che hanno vinto i cittadini».

Perché, ministro Bersani, pensa di aver vinto lei?
«Non voglio fare la parte di quello che ha vinto. Quando dico che c’è stato un pareggio faccio un gesto di bon ton…».

I sindacati più radicali, di destra, quelli che hanno messo in ginocchio le grandi città dicono di avere avuto la meglio. Per lei non è un problema?
«Per niente. Sono dovuti scendere a patti su cose che per loro erano imprescindibili. Contestavano i bandi straordinari, le aste a titolo oneroso, erano contrari persino alle licenze temporanee. Poi hanno capito che io sarei andato comunque per la mia strada».

Allora perché cantano vittoria?
«Se non avessimo trovato un accordo il testo rimaneva quello che era, con il cumulo delle licenze. Ieri le hanno provate tutte: prima il congelamento del decreto, poi hanno chiesto di metterne da parte solo un pezzo. E la situazione della piazza non era particolarmente serena».

Il cumulo delle licenze non era l’unica misura che avrebbe realmente liberalizzato il mercato?
«Ho detto sin dall’inizio che il cumulo delle licenze si poteva superare. Le proposte che entrano nell’emendamento sono quelle che gli avevo fatto una settimana fa. Da allora non mi sono spostato di un millimetro. E’ rimasto il limite alla doppia targa, ma non sarà legato a criteri quantitativi, bensì qualitativi. L’allungamento dei turni sarà monitorato con l’uso di apparecchi satellitari. Il mio obiettivo era quello di aumentare il numero dei taxi in circolazione, e così è stato».

Si ritiene quindi soddisfatto? Dal destino di questa trattativa dipendeva anche la vostra capacità di far fronte alle pressioni lobbistiche in tutti gli altri settori toccati dal decreto.
«Assolutamente sì, perché abbiamo fissato alcuni punti fermi. I bandi straordinari permetteranno di uscire da un mercato che finora era completamente nelle mani della categoria. E l’aumento della turnazione migliorerà comunque l’offerta di taxi. Il senso del pacchetto è: cari tassisti, dovete essere più flessibili. Inoltre abbiamo imposto le associazioni dei consumatori nei comitati di monitoraggio della qualità del servizio. E’ una norma che mette al centro il cittadino-utente».

E’ un buon viatico per la «fase due» delle liberalizzazioni?
«Assolutamente sì. Ovviamente non si tratta di una riforma di sistema del trasporto pubblico locale, così come le norme sulle farmacie o quelle sugli avvocati no mettono ordine a tutte le disfunzioni di quei settori. Sono dei significativi passi avanti».

La «fase due» interverrà anche sul mercato energetico?
«Sì, anche se la legge delega che abbiamo già approvato contiene novità molto importanti».

Si parla molto delle municipalizzate. Ma ci sono anche Eni ed Enel. La fase due dovrà riguardare anche loro?
«Il destino di Eni ed Enel è un discorso diverso, ma certamente le nuove regole sulle liberalizzazioni nel mercato energetico dovranno riguardare anche loro».

Negli emendamenti del governo al decreto sono previste altre modifiche oltre a quelle annunciate?
«C’è una norma che permetterà la chiusura gratuita dei conti correnti bancari e l’obbligo per gli agenti assicurativi plurimandatari di dichiarare le provvigioni ricevute. Per le altre categorie non cambierà molto tranne qualche norma interpretativa».