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Bioetica, il centrodestra sfida il governo in Aula Contatti Cei-Palazzo Chigi

  La bioetica è talmente all’ordine del giorno che non se ne parla solo in Parlamento e solo tra i partiti. Ieri pomeriggio è stato visto uscire da Palazzo Chigi il segretario generale della Cei, Giuseppe Betori. Era andato a trovare, non per la prima volta, il suo omologo, il sottosegretario Enrico Letta. E ad un certo punto è anche entrato Romano Prodi per un breve saluto. Il tentativo, in piedi da alcune settimane, è quello di costruire canali di comunicazioni e affinare il linguaggio per cercare di capirsi di più tra Chiesa e governo di centrosinistra, data la fibrillazione permanente che esiste sui temi «eticamente sensibili». Ma ieri sembra che si sia parlato soprattutto di bioetica e il rappresentante della Cei abbia chiesto chiarimenti sulla scelta di Mussi di ritirare la firma italiana dalla «dichiarazione etica» a Strasburgo, vale a dire la questione che tiene banco nei rapporti tra maggioranza e opposizione e all’interno del centrosinistra.

 

 

 

 Oggi ci sarà un primo scontro in aula, a Palazzo Madama, perché la Cdl chiederà di discutere subito le due mozioni (una dell’Udc, l’altra di An e Forza Italia), che chiedono al governo di riapporre quella firma che il ministro diessino ha tolto aprendo, così facendo, la possibilità di effettuare la ricerca sugli embrioni per i Paesi che la prevedono. La maggioranza però farà muro per evitare la discussione prima di giovedì quando a Strasburgo si voterà il settimo «Programma quadro» che potrebbe stabilire un nuovo accordo e sbloccare i fondi proprio per quei Paesi che intendono effettuare la ricerca sulle staminali embrionali.

 

 

 

 Paola Binetti, ex presidente di Scienza e Vita che oggi festeggia l’anniversario della vittoria al referendum sulla fecondazione assistita, conferma di avere già preparato, insieme ad una decina di colleghi diellini, una mozione che potrebbe mettere in crisi la compattezza dell’Unione e ricreare nuovamente un fronte trasversale a difesa dell’embrione. Ma la senatrice si mostra disponibile: «Ascolteremo con attenzione che cosa diranno  Livia Turco e Fabio Mussi:  se saremo soddisfatti delle loro risposte a nome del governo bene, altrimenti chiederemo di votare sul nostro documento». Sì, perche, sempre giovedì, i ministri della Salute e dell’Università comunicheranno in commissione sui temi della bioetica.

 

 

 

 Il ministro Mussi difende la sua scelta affermando che «Letizia Moratti», allora al posto suo, «non sentì il Parlamento prima di apporre la firma dell’Italia alla dichiarazione etica». Ma il clima è teso all’interno dell’Unione, con la ds Gloria Buffo che attribuisce alla Binetti una «riedizione del Sant’Uffizio». E proprio i parlamentari dell’Ulivo, il 6 e 7 luglio, si incontreranno in «conclave», fuori Roma, per discutere di bioetica e cercare un’intesa di massima.