RADICALI ROMA

Bonino: adesso diteci se possiamo ancora respirare

Emma Bonino, dopo tutte le battaglie per la liberalizzazione delle droghe leggere…
«Il risultato è che oggi ci troviamo in un Paese in cui non esiste più libertà. Se mi voglio fare uno spinello devo andare in Olanda, per abortire con la RU486 in Svezia, per i Pacs nella Spagna di Aznar e non in quella di Zapatero perché i Pacs li ha approvati Aznar. Se voglio fare il ricercatore devo andare negli Stati Uniti, e così via. In Italia, mi viene voglia di chiedere: possiamo ancora respirare oppure volete trasformare in legge anche il fatto che il sesso senza amore è merce solo perche l’ha detto il Papa?».
Il governo sostiene di non aver limitato alcuna libertà, che chi vuole fumare uno spinello può farlo, al massimo riceverà un richiamo dal prefetto o qualcosa si simile.
«Storie. Le sanzioni amministrative sono spropositate. La verità è che avrebbero voluto inserire il tetto di 250 mg perché potesse essere considerato uso personale. Sa che cosa vuol dire 250 mg? Sono cinque spinelli. Chi vuole comprare una canna per sè e altri cinque amici va in carcere. Ma lo sa quali sono i limiti nei paesi considerati proibizionisti? La Russia di Putin prevede 28 grammi, cioè 50 spinelli! A New York 20 grammi cioè 40 spinelli. In Canada 15 grammi. E noi?».
Il governo accusa chi si oppone alla legge di non averla capita e di cadere in contraddizione.
«La loro idea è semplicemente una: penalizzare il consumo di droghe leggere. A questo punto qualche milione di persone rischia la galera, perquisizioni all’alba, migliaia di euro per il processo e il perito. Non voglio poi pensare a che cosa accadrebbe se questa legge venisse applicata. In quali carceri si troverà posto per i giovani colpevoli di aver fumato uno spinello?».
Perché dice: «Se venisse applicata?»
«Perché mi sembra evidente che ci troviamo dinanzi all’ennesima legge-manifesto che farà aumentare i prezzi, che sarà applicata con discrezionalità perché intanto non esistono ancora i limiti».
Il governo sostiene di averci lavorato tre anni e di aver ascoltato tutti.
«Tre anni perché avevano tentato strade diverse senza successo. Poi a Palermo gli operatori gli hanno detto che il limite di 25 mg era una follia e allora hanno cancellato la soglia e rinviato il problema scavalcando ogni correttezza istituzionale e inserendo il testo nel decreto per le Olimpiadi pur di avere quest’altro trofeo da esporre».