«In Italia c’è un ruolo spropositato e invadente delle gerarchie ecclesiastiche, un’ingerenza così spietata non si vede in nessun altro paese europeo». Lo ha detto il ministro per le Politiche europee, Emma Bonino, a «In mezz’ora».
Un’invadenza della Chiesa che il ministro radicale vede anche nello spazio che la tv pubblica riserva alle gerarchie ecclesiastiche: «II Santo Padre è il leader che ha più spazio in assoluto nei telegiornali».
E poi rivolta a Sandro Bondi, ospite della trasmissione, Bonino ha accusato i parlamentari cattolici di «timidezza politica» di fronte all’ingerenza della Chiesa e anche di «ipocrisia», facendo riferimento a quanti come Pier Ferdinando Casini o Silvio Berlusconi sono separati o divorziati. Un attacco che ha provocato le proteste del coordinatore di Forza Italia, Bondi, «La credibilità -ha replicato Bonino – è un aspetto importante in politica…». «I Dico non passeranno perché la maggioranza li ha già accantonati, li ha già affossati», insiste il coordinatore di Forza Italia. «Ha ragione – dice Bonino – perché parti della maggioranza consistenti, quelli che “se non fossi ministro, andrei al Family day” per intenderci, li ha affossati». Prova ne sia quel che dice un esponente della maggioranza, Fabris. «In Italia l’unica presenza oramai visibile nella vita politica, come nel dibattito culturale, nelle trasmissioni tv e nelle fiction è quella di una potente lobby gay che vorrebbe impedire a chiunque a partire dalla Chiesa, di esprimere una visione della persona e della società. E il ministro Bonino che anche ieri ha attaccato la Chiesa e i cattolici, è troppo presa dal suo furore laicista per non rendersi conto di ciò», dice il capogruppo dell’Udeur alla Camera Mauro Fabris. «Solo a una simile lobby poteva venire in mente il gesto di intolleranza, consumato convocando a piazza Navona nelle stesse ore del Family Day una manifestazione contro il diritto dei cattolici a dire la loro sul tema della famiglia – continua Fabris – L’Udeur, e quanti erano a piazza San Giovanni, non si sentono ostaggi di chicchessia, non sono genuflessi nei confronti dei vescovi, ma sono testimoni dei valori in cui credono. Per noi cattolici che siamo in politica, diventa sempre più difficile essere in un’alleanza dove ministri come la Bonino, e altre forze politiche, esprimono livore e odio contro i credenti e la Chiesa». «Gli insulti alla Madonna di San Luca sono la corona delle menzogne violente e laiciste ben ribadite dalla Bonino – dice Volontè dell’Udc – Ancora una volta la celebrazione pannelliana anticattolica e antilaica di Piazza Navona è stata un flop. Manifestare l’intolleranza e il livore antifamiglia, sbandierare solo l’insulto violento e negativo non può raccogliere il popolo».