ROMA – «E’ l’ennesimo tentativo palese di colpevolizzare la donna, danneggiandola. Questa pillola viene usata in diversi Paesi europei da anni e rappresenta un grande passo avanti rispetto all’aborto chirurgico soprattutto per quanto riguarda la sicurezza», è la prima reazione del sottosegretario agli Esteri, Margherita Boniver, Fi. Quando c’è da difendere i diritti delle donne l’esponente azzurra non si risparmia, come è avvenuto anche nella campagna referendaria per la fecondazione artificiale. Fin dall’inizio si è espressa per i quattro sì, voce dissonante nel centrodestra. Adesso cita i precedenti («la Ru è in vendita dall’88 in Svizzera e dal 91 in Gran Bretagna e Svezia»), difende gli sperimentatori del Sant’Anna («non sono un manipolo di medici avventurosi, ma seri professionisti») e non si tira indietro.
Perché la pillola abortiva è preferibile al metodo chirurgico secondo lei? «Può essere presa quando la gravidanza è in uno stato meno avanzato, dunque è un intervento più precoce e se la donna ha deciso di abortire, dopo essersi presa la pausa di riflessione prevista per legge, è una soluzione per lei migliore».
Dietro la decisione di sospendere ci sono preconcetti antiabortisti? «Ricordo le dichiarazioni di Storace e di chi lo ha preceduto al ministero della Salute. Durante la campagna referendaria Storace ha fatto capire che dopo si sarebbe occupato della legge 194, Sirchia ha paragonato l’aborto a un omicidio».
Resta convinta che l’obiettivo del centrodestra sia picconare la 194?
«Resta questo obiettivo, sullo sfondo. Non faranno in tempo a cambiare la legge nell’attuale legislatura ma ci riproveranno e riproveranno in senso restrittivo. Il dramma dell’aborto però non si combatte a colpi di ideologia».
«Resta questo obiettivo, sullo sfondo. Non faranno in tempo a cambiare la legge nell’attuale legislatura ma ci riproveranno e riproveranno in senso restrittivo. Il dramma dell’aborto però non si combatte a colpi di ideologia».
E questo va interpretato come un nuovo colpo di Storace?
«Non voglio essere negativa. Ha fatto bene il ministro a inviare gli ispettori, per carità, e se ha trovato situazioni irregolari è giusto contestarle. Ma io la metto sul piano medico e insisto. La pillola è preferibile al sistema chirurgico e, anziché ostacolarla, sarebbe auspicabile diffondere l’uso in modo che tutte le donne possano interrompere la gravidanza correndo un minore numero di rischi».
«Non voglio essere negativa. Ha fatto bene il ministro a inviare gli ispettori, per carità, e se ha trovato situazioni irregolari è giusto contestarle. Ma io la metto sul piano medico e insisto. La pillola è preferibile al sistema chirurgico e, anziché ostacolarla, sarebbe auspicabile diffondere l’uso in modo che tutte le donne possano interrompere la gravidanza correndo un minore numero di rischi».
Insomma, non è del tutto convinta che la sospensione sia stata dettata esclusivamente da motivazioni tecniche.
«Non vorrei che dietro si nascondessero i soliti pregiudizi. Il timore della strumentalizzazione ideologica permane. A questo genere di cose siamo abituati, sappiamo come la pensano».
«Non vorrei che dietro si nascondessero i soliti pregiudizi. Il timore della strumentalizzazione ideologica permane. A questo genere di cose siamo abituati, sappiamo come la pensano».
Margherita De Bac