RADICALI ROMA

Boselli: contro il Concordato e l'integralismo di Ruini

«Sul terreno delle prossime amministrative dobbiamo mettere al più presto in campo la Rosa nel pugno, poiché è impensabile che socialisti e radicali mentre si presentano con questo simbolo alle politiche, possano andare in ordine sparso alle altre prove elcttorali». Così Enrico Boselli, al Consiglio nazionale dello Sdi, salda l’operazione che, sul versante radicale, Pannella e Capezzone avevano mandato in porto a Riccione per la costruzione di un nuovo soggetto politico laico, socialista, radicale e liberale nel segno della Rosa nel pugno. Nello stesso tempo, il leader dello Sdi liquida l’ultimo fremito campanilistico venuto il giorno prima da Bobo Craxi, che vorrebbe salvare il Garofano almeno fino alle amministrative del 2006. Il discorso di Boselli si incastra a perfezione con le posizioni dei radicali, che invece avevano preso le distanze dall’impostazione di Craxi. Daniele Capezzone ci vede il definitivo semaforo verde al nuovo partito che «avrà per stelle polari la modernizzazione e la laicità dello Stato». Il leader dello Sdi, infatti, non deflette di una virgola dalla linea “laicista” che più di un alleato dell’Unione gli rimprovera come un “virus pannelliano”: «Assieme ai radicali abbiamo individuato un nostro fondamentale ruolo comune nel contrastare l’offensiva neointegralista delle gerarchie ccclesiatiche. Dato che non ci sogniamo dì esercitare forme di censura, tanto meno – dice Boselli – nei riguardi della Cei e di Ruini, l’unica strada che ci restava era quella di rilevare che le stesse gerarchie hanno posto le premesse per il superamento dcl Concordato».

 

 

 

 E in questa luce il nuovo soggetto radical-socialista potrà essere una «risorsa preziosa» per l’Unione soprattutto di fronte a quella che Boselli chiama la «deriva clericale» di Francesco Rutelli. Al quale imputa l’apertura, «sul terreno della laicità, della falla nel progetto dell’ Ulivo» che ha portato al suo accantonamento. Dura la risposta a chi avanza riserve sull’ingresso dei Radicali nel centrosinistra: «E’ assurda quest’opera di sbarramento. Nell’Unione devono esserci uguali diritti di cittadinanza. Soprattutto quando non suscita scan dalo la presenza di comunisti che invocano l’abolizione della proprietà privata o esprimono solidarietà al regime di Fidel Castro».

 

 

 

 Boselli lancia anche un ultimo appello all’unità dei socialisti. Distingue tra lo sforzo unitario di Craxi e le resistenze di De Michelis. Lamenta che dal Nuovo Psi non sia venuta una scelta unanime. Per tutta risposta riceve una fredda replica da Bobo Craxi che lo invita a non correre troppo verso una fusione indistinta con i radicali. Ma in sala c’è Franco Piro, della direzione del Nuovo Psi, che con la sua inseparabile carrozzina a rotelle elettrica su questa strada vuole ormai correre: «La casa dei socialisti è questa, con Boselli e Pannella».