RADICALI ROMA

Cannabis terapeutica Una ricerca Usa svela le possibilità antitumorali ma in Italia l'uso resta proibito

Alessandro S., un giovane di 26 anni, aveva il pollice verde per un tipo particolare di vegetazione, la marijuana. Nel 2005 è stato denunciato perché coltivava almeno 4 piantine di quella specialità esotica. Ieri mattina il giudice per le udienze preliminari a Sanremo, Edoardo Bracco, durante il processo in forma abbreviata ha scagionato il ragazzo da ogni accusa, riconoscendo che quelle piantine servivano per il proprio uso personale. Le piantine, infetti, vennero trovate in alcuni vasetti sul terrazzo. Un fatto quest’ultimo che per il magistrato non comporta la coltivazione data piuttosto dalla presenza di un terreno e di una semina. II giovane è stato così segnalato alla Prefettura e non dovrà rispondere neppure della detenzione ai fini di spaccio. Una buona notìzia che si aggiunge ad un’altra proveniente dal California Pacific Medical Center, secondo la quale il cannabidiolo sarebbe in grado di bloccare le metastasi del cancro, in particolare di quello al seno. Però nell’Italia proibizionista non è consentito l’uso della marijuana nemmeno in quei campi dove la sostanza – come spiega Umberto Veronesi – non ha alcun effetto psicoattivo e il suo utilizzo non viola la legge sugli stupefacenti e dove sono più che accertate le sue capacità terapeutiche: per combattere l’inappetenza nei malati di Aids, per contrastare le nausee di chi è costretto a ricorrere alla chemioterapia o per sedare gli spasmi nei malati di sclerosi multipla. Prendiamo, per esempio, il Sativex: «In Italia questo farmaco lo si deve importare – come ricordano i Radicali – ma ci sono Asl che si accollano la spesa», altre lo importano a spese del paziente e altre ancora si rifiutano di importarlo anche a pagamento. Cosa aspetta il ministro Livia Turco a consentire finalmente tali cure, a fare chiarezza, a mettere un po’ d’ordine? «Se la cannabis può servire a curare e a far star meglio, ben venga»». E’ il commento del ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero. «Che la cannabis abbia proprietà terapeutiche – ha detto il ministro – è noto. Bisogna assolutamente utilizzare la cannabis per le sperimentazioni».