RADICALI ROMA

Cantieri edili, a Roma il 59% degli operai è irregolare

Un blitz della Guardia di Finanza contro il lavoro sommerso in 93 cantieri edili di Roma e Provincia, ha messo in luce un fitto sottobosco di illegalità e lavoro nero. L’inquietante risultato è che al primo posto tra gli occupati irregolari e in nero ci sono gli operai di nazionalità italiana: rispettivamente il 94% e il 54%.

Settantacinque pattuglie delle Fiamme Gialle hanno controllato oltre 598 lavoratori, scoprendo che su 598 circa il 59% era irregolarmente assunto, per un totale di 353 dipendenti: 191 “irregolari”, poichè seppur assunti risultavano di fatto impiegati a tempo pieno anziché parziale, con la conseguenza che i relativi contributi previdenziali e assistenziali venivano liquidati e versati solo in parte dal datore di lavoro; mentre 162 completamente “in nero”, impiegati in maniera occulta. Tra questi ultimi 88 erano italiani, 58 romeni, 6 moldavi e ancora macedoni, polacchi, cinesi, etiopi e albanesi. I loro dati identificativi non risultavano censiti nelle scritture obbligatorie ai fini previdenziali (libro matricola e libro paga) e pertanto in evasione di ogni forma di contribuzione di competenza nel settore di lavoro. In 30 casi di lavoro nero, tra l’altro, ci si è trovati di fronte anche ad immigrati clandestini per i quali sono state avviate le procedure di rimpatrio, deferendo all’Autorità giudiziaria i responsabili delle ditte appaltatrici. L’operazione infatti, ha dato esiti significativi soprattutto perché connessa alle indagini sull’immigrazione clandestina