RADICALI ROMA

Capezzone. «Questione di stile? Vuol dire che qualcuno è propenso al digiuno e altri a fare l'assessore?»

Segretario Capezzone, lei è d’accordo con Pannella che Boselli è assente?

 

 «Si tratta di un fatto, non di un’opinione. Le dimissioni di Villetti sono un atto di onestà intellettuale. E ora possiamo discutere del grande progetto Blair-Fortuna-Zapatero, che era e resta quello della Rnp. Di un soggetto politico di cui dovrebbe far tesoro anche l’esperienza del partito democratico. E voglio dire che la splendida inziativa di Bersani è anche un nostro successo, con dei temi che sono stati al centro della nostra campagna di questi mesi.

 

 

 

 In casa Sdi si dice che i problemi della Rnp non dipendono da obiettivi politici, ma da stili diversi. Lei cosa ne pensa?

 

 Non sono d’accordo. Non so cosa siano gli stili di vita, a meno di ritenere che ci sia qualcuno, cioè i radicali, geneticamente disposti ai digiuni e altri a fare gli assessori. Il punto è il progetto politico. Noi siamo determinatissimi a rilanciare questo progetto nella chiarezza dei modelli economici e delle libertà civili. Continuo a chiedere una Fiuggi 2. Sogno un partito aperto, che discuta in modo trasparente.

 

 

 

 Le piace l’idea federativa di Villetti?

 

 No. finirebbe per assomigliare alla bicicletta. Ci vuole qualcosa di nuovo che coinvolga tutti.  

 

 

 

Crede che la Rnp riuscirà a rimanere insieme?

 

 Di più. Non credo solo che dovremo rimanere insieme, ma anche costruire una cosa nuova. Se si trattasse solo di chiudere in una stanza due gruppi dirigenti sarebbe un grave problema. Ma se si tratta di aprire alla gente e al paese nei contenuti e nella forma, di costruire un partito trasparente, non verticistico, non oligarchico, sono determinato a farlo.