RADICALI ROMA

«Casa, censire gli immobili del Vaticano»

Un censimento degli immobili del Vaticano. Mentre sta per scadere la tregua d’agosto e dopo che sono usciti i dati degli Interni sugli sfratti (l’8% in più nei primi 6 mesi 2005), ecco una proposta. Il consigliere del Centro storico Mario Staderini (Rosa nel Pugno) che mette in pista l’idea con il collega deputato Maurizio Turco (la presenteranno domani in via Giulia), assicura che non si tratta di una provocazione ma di una cosa serissima, nel primo municipio assediato dall’emergenza sfratti, sopratutto ai danni di anziani abitanti del centro iper-valutato dal mercato immobiliare. Ecco cosa propone Staderini: ”Avviare un censimento per sapere: primo, quanti sono gli immobili ecclesiastici complessivamente e secondo, quanti sono quelii sfitti”. Un anno fa il consiglio regionale aveva individuato percorsi simili. Si era pensato ad un censimento degli immobili dell’istituto Sant’Alessio-Ipab, ma non è stato ancora realizzato. Staderini invece conta di portare a casa il suo: ”Cominceremo dai registri di Ici e Invim, le tasse comunali sugli immobili”. Il monitoraggio è indispensabile, dice: “Come si puo intervenire con delle riforme se non si conoscono i dati di partenza? Prima di avviare trattative con enti per l’acquisto di immobili sarà utile per il Comune conoscere i numeri”. Staderini fa comunque il suo mestiere, come si ricava dall’esempio che il consigliere della Rosa nel Pugno sceglie: “Ad esempio, prima di donare trenta terreni per l’edificazione di chiese, come ha fatto il Comune lo scorso anno con il Vaticano, sarebbe stato utile conoscere questi numeri”. Ma il punto sul quale vuole insistere è un altro e non sembra solo politico: “Fotografare la situazione romana attraverso i numeri veri”. Il Vaticano potrebbe essere il primo,  per così dire, a cui fare i conti in tasca. Con l’emergenza in corso, tremilacinquecento famiglie sotto sfratto e la ripresa dell’esecuzione dei provvedimenti con l’impiego di forza pubblica, il consigliere della Rosa nel pugno, invita a ragionare: ”Impossibile curare l’emergenza casa con la vendita di immobili pubblici”.