Ma a Marino, così come a tutti i romani, sarebbe utile sapere che ci sono due delibere di iniziativa popolare, ognuna sottoscritta da circa 8 mila romani, per l’istituzione del registro comunale dei testamenti biologici e per il riconoscimento delle unioni civili e il sostegno alle nuove forme familiari. Quest’ultima, da noi promossa e sostenuta da tutto l’associazionismo Lgbte, è stata depositata nel maggio scorso e l’assemblea capitolina avrebbe dovuto calendarizzarla, discuterla e votarla entro il novembre 2012, cioè entro i sei mesi dal deposito come prescritto dallo statuto.
Purtroppo nella battaglia per il rispetto dello statuto e su questi temi siamo stati soli e l’opposizione ad Alemanno in consiglio comunale è stata semplicemente assente.
Su questi temi c’è un consenso maggioritario tra i romani così come nel paese. E l’iniziativa politica è stata iniziativa popolare, è arrivata cioè dalla strada, dalle firme dei cittadini con i quali abbiamo attivato gli strumenti di partecipazione popolare. Le istituzioni poi hanno tradito la fiducia, la volontà dei cittadini e lo statuto.
Per questo stiamo valutando di rafforzare ancora l’iniziativa popolare rilanciando referendum cittadini su entrambi questi temi.