UNA PROPOSTA PER IL FUTURO DELLA ROSA NEL PUGNO
Roma, 28 luglio 2006
La Rosa nel Pugno sta attraversando “una crisi di crescita” e vogliamo avanzare una proposta aperta ma concreta per superarla positivamente.
Questa crisi nasce dalle difficoltà di individuare un modello di partecipazione democratica per le decisioni politiche.
Democrazia e partecipazione devono essere i presupposti su cui basare la vita stessa della nuova formazione politica.
Le difficoltà che abbiamo conosciuto riguardano il funzionamento della Segreteria e della Direzione Nazionale della RnP, il rapporto con il gruppo parlamentare e la sua autonomia e quello con le realtà locali e regionali.
La proposta è rivolta non solo ai socialisti e ai radicali, e alle personalità politiche che si sono impegnate in questo progetto, ma a tutte le elettrici e gli elettori che nelle recenti elezioni politiche si sono riconosciuti nella innovativa esperienza della Rosa nel Pugno che ha raccolto un milione di voti risultati decisivi per la vittoria dell’Unione di centrosinistra. È importante ricordare che in questo milione di voti è stata rilevante la quota di elettori nuovi, che non erano né socialisti né radicali. Inoltre si è ben visto come la Rosa nel Pugno con i suoi obiettivi, dai diritti civili alle liberalizzazioni, abbia positivamente influenzato l’azione del governo di centro sinistra e conservi tuttora tutte le potenzialità per continuare a farlo.
La proposta che avanziamo è quella di dare vita ad una nuova forza politica che in una prima fase abbia un carattere federativo per poi acquisirne, il più rapidamente possibile, uno unitario.
Questo percorso federativo non deve proporsi di omologare i socialisti ai radicali, o i radicali ai socialisti, ma deve invece favorire il superamento graduale delle attuali strutture socialiste e radicali, facendo crescere dal basso il nuovo partito anche utilizzando strumenti innovativi come il ricorso ai referendum e alle primarie a cui chiamare a partecipare tutte le elettrici e gli elettori che si riconoscono nella Rosa nel Pugno.
ll nuovo soggetto dovrebbe certamente comprendere l’Associazione politica “La Rosa nel Pugno – laici socialisti liberali radicali”, i Socialisti Democratici Italiani, la Federazione Giovani Socialisti, i Radicali Italiani e la Associazione Luca Coscioni ovvero le organizzazioni promotrici della Rosa nel Pugno e dovrebbe nascere entro il 15 ottobre 2006.
Roma, 28 luglio 2006
Una proposta per il futuro della Rosa nel Pugno
L’Associazione Politica “La Rosa nel Pugno – laici socialisti liberali radicali”, i Socialisti Democratici Italiani, la Federazione Giovani Socialisti, i Radicali Italiani e la Associazione Luca Coscioni
sottoscrivono il seguente patto federativo
Articolo 1
La Federazione
1.1 È costituita la Federazione denominata “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno”.
1.2 Essa è un soggetto politico federale, impegnato nella realizzazione del progetto Fortuna Blair Zapatero e nella costruzione dal basso di nuovo soggetto politico socialista, liberale, laico, radicale (per brevità” liberalsocialista”) costituito da: l’Associazione Politica “La Rosa nel Pugno – laici socialisti liberali radicali”, i Socialisti Democratici Italiani, la Federazione Giovani Socialisti, i Radicali Italiani e la Associazione Luca Coscioni (per brevità “i soggetti aderenti”);
1.3 La Federazione si articola su base nazionale, regionale, provinciale.
1.4 La Federazione ha come simbolo la Rosa nel Pugno, che è di proprietà della Federazione stessa, e il cui utilizzo viene deciso, ad ogni livello, con la maggioranza dei due terzi.
Articolo 2
Primarie e referendum
2.1 “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno” si impegnano a coinvolgere nelle principali scelte della Federazione non solo gli iscritti ma anche e soprattutto le elettrici e gli elettori, tramite primarie e referendum;
2.2 A tal fine “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno” provvederanno ogni anno ad un Censimento degli elettori: chi si dichiara elettore liberalsocialista e versa un minimo contributo volontario acquista il diritto di partecipare alle primarie ed ai referendum promossi da “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno”
2.3 In particolare le elettrici e gli elettori verranno coinvolti tramite elezioni primarie nella scelta dei candidati della Rosa nel Pugno alle elezioni, e tramite referendum nelle scelte strategiche della Federazione;
2.4 I referendum possono indetti anche per dirimere controversie insorte negli organi dirigenti su temi di politica generale (vedi art. 4.7)
Articolo 3
Circoli e club
3.1 I circoli ed i club godono di ampia ed autonoma responsabilità politica ed organizzativa per quanto riguarda l’organizzazione e la definizione della loro attività, purchè si mantengano nell’ambito della linea politica generale della Rosa nel pugno;
3.2 I circoli ed i club sono retti da propri ordinamenti democratici, che prevedano almeno un legale rappresentante ed un responsabile della gestione dei fondi
3.3 Ogni iscritto può iscriversi e/o partecipare all’attività di più soggetti aderenti, circoli o club, ma ai fini del conteggio degli iscritti di ciascuna organizzazione deve optare per una sola di esse
Articolo 4
Poteri della Federazione
4.1 La Federazione “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno” è dotata di una autonoma capacità decisionale.
4.2 In particolare la Federazione nazionale, con la sovranità ad essa riconosciuta dai soggetti aderenti, decide in materia di partecipazione alle elezioni nazionali ed europee e di definizione degli indirizzi di politica nazionale ed internazionale;
4.3 La Federazione regionale e la Federazione provinciale, con la sovranità loro riconosciuta dai soggetti aderenti, decidono rispettivamente in materia di partecipazione alle elezioni regionali e definizione degli indirizzi di politica regionale, e di partecipazione alle elezioni locali e definizione degli indirizzi di politica locale; la Federazione regionale e la Federazione provinciale esercitano la loro autonoma capacità decisionale mantenendosi nell’ambito degli indirizzi politici generali fissati con delibere vincolanti dalla Direzione nazionale provvisoria.
4.4 Le decisioni nelle materie di cui al precedente punto 3.1 e 3.2 sono assunte ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) dalla Direzione provvisoria competente; le decisioni assunte con maggioranza di 2/3 sono vincolanti ed impegnano la federazione che le assume (nazionale, regionale, provinciale) in tutte le sue strutture ed in tutte le sue articolazioni locali.
4.5 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) la segreteria può assumere delibere temporanee (che sono vincolanti se assunte con maggioranza di 2/3) da sottoporre a ratifica della Direzione di pari livello entro due mesi;
4.6 Per le materie o i temi che non siano stati oggetto di delibere vincolanti della Direzione (o di delibere vincolanti temporanee della segreteria) i soggetti aderenti in quanto tali possono assumere posizioni proprie, comunicandole in anticipo agli altri soggetti aderenti per tentare di assumere una posizione comune;
4.7 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale), se in una Direzione si sono confrontate proposte alternative e nessuna di queste ha raccolto la maggioranza qualificata di 2/3 necessaria per renderla vincolante, la direzione che ha votato le proposte può decidere con maggioranza qualificata di 2/3 di sottoporre le due proposte più votate a referendum tra gli iscritti ed elettori del proprio livello; risulterà approvata e vincolante la proposta che nel referendum riceverà più consensi;
4.8 In ogni ca
so è riconosciuto agli iscritti il diritto di esprimere pubblicamente ed a titolo personale le proprie opinioni.
Articolo 5
5.1 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) gli organi della Federazione sono la segreteria provvisoria e la direzione provvisoria.
5.2 La segreteria provvisoria è responsabile della conduzione politica della Federazione, attua la linea politica generale come espressa dalla Direzione provvisoria; la segreteria nazionale provvisoria è già costituita; ciascuna segreteria regionale provvisoria e ciascuna segreteria provinciale provvisoria è composta da un massimo di 10 membri;
5.3 La direzione provvisoria ha il compito di esprimersi sull’indirizzo politico; le sue deliberazioni definiscono la linea politica generale, regionale, locale e sono vincolanti se assunte con la maggioranza qualificata e le modalità di cui all’art. 3; ad ogni livello la direzione provvisoria si convoca di norma ogni due mesi; la direzione nazionale provvisoria è già costituita; ciascuna direzione regionale provvisoria è composta da un massimo di 60 membri; ciascuna direzione provinciale provvisoria è composta da un massimo di 40 membri;
5.4 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) i componenti degli organi (segreteria, direzione) sono designati per 2/5 dalla articolazione di pari livello dello SDI (partito nazionale, comitato regionale, federazione provinciale) in rappresentanza dell’aera socialista, per 2/5 dalla articolazione di pari livello di Radicali Italiani (movimento nazionale, associazioni radicali esistenti nella regione, associazioni radicali esistenti nella provincia) in rappresentanza dell’aera radicale, e per 1/5 sono cooptati in rappresentanza degli aderenti a “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno” che non appartengono all’area socialista o radicale;
5.5 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) partecipano con voto consultivo alle riunioni della direzione gli eletti di pari livello (parlamentari, amministratori regionali, amministratori provinciali e dei comuni capoluogo), i membri delle Direzioni di livello superiore iscritti in regione o in provincia, nonchè, su proposta della segreteria, personalità eminenti della cultura e della società civile che aderiscono a “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno”;
5.6 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) eventuali integrazioni o sostituzioni di membri degli organi debbono essere proposte dalla Segreteria competente ed approvate dalla direzione competente con maggioranza di 2/3;
5.7 Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) i finanziamenti della federazione provengono dai soggetti aderenti, e eventualmente da: atti di liberalità, versamenti degli eletti, quote tessere stabilite dalla Direzione nazionale provvisoria;
Articolo 6
Gruppi parlamentari/consiliari e delegazioni di governo/giunta
Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) gli iscritti a “I liberalsocialisti – La Rosa nel Pugno” eletti nelle istituzioni di corrispondente livello (parlamentari, consiglieri regionali, consiglieri provinciali, consiglieri comunali) formano un gruppo parlamentare o consiliare. Il gruppo parlamentare o consiliare, e la delegazione di governo o di giunta di corrispondente livello, godono di una autonoma responsabilità per quanto riguarda il lavoro parlamentare o consiliare e di governo o di giunta, e la esercitano nell’ambito degli indirizzi politici generali fissati dalla Direzione provvisoria nazionale e dalla direzione regionale o provinciale di corrispondente livello.
Articolo 7
Finanziamenti
Ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale) i finanziamenti della federazione provengono dai soggetti aderenti, e da eventuali: atti di liberalità, versamenti dei parlamentari o consiglieri iscritti, quote tessere stabilite dalla Direzione nazionale provvisoria;
Articolo 8
Simbolo
In tutte le elezioni (comunali, provinciali, regionali, politiche) cui la Federazione partecipa con liste proprie, decise nel rispetto delle norme indicate nel presente patto, l’Associazione “La Rosa nel Pugno – laici socialisti liberali radicali” si impegna a concedere l’uso del simbolo denominato “La Rosa nel Pugno”;
Articolo 9
I soggetti aderenti alla Federazione si impegnano ad approvare il presente patto federativo entro e non oltre il 15 ottobre 2006.
Una proposta per il futuro della Rosa nel Pugno
REGOLAMENTO PER LA CONVENZIONE NAZIONALE
DELLA ROSA NEL PUGNO
Fiuggi 2006
1. Convocazione
La segreteria nazionale provvisoria convoca in Fiuggi, per i giorni ………. e comunque dopo l’adozione del patto federativo, una Convenzione nazionale della Rosa del Pugno, da tenersi in base al presente regolamento;
2. Diritto di intervento
Possono intervenire alla Convenzione nazionale della Rosa del Pugno, con diritto di voto:
a) i membri della segreteria e della direzione nazionale
b) i parlamentari, consiglieri regionali, consiglieri provinciali iscritti ai soggetti aderenti
c) i candidati “d’onore”, quelle personalità cioè che si sono candidate alle politiche per connotare le liste elettorali della Rosa all’unica condizione di “non essere eletti”
d) 150 delegati designati dall’aerea socialista, e per essa dallo SDI, tra cui: almeno tre rappresentanti per ciascuna regione, almeno 30 personalità eminenti del mondo della cultura, delle professioni, ecc., con presenza di persone del medesimo sesso non superiore a 2/3;
e) 150 delegati designati dall’aerea radicale, e per essa da radicali italiani, tra cui: almeno tre rappresentanti per ciascuna regione, almeno 30 personalità eminenti del mondo della cultura, delle professioni, ecc., con presenza di persone del medesimo sesso non superiore a 2/3,
3. Finalità, ordine del giorno, documenti tematici
a) Scopo della Convenzione nazionale della Rosa del Pugno è continuare l’elaborazione del progetto politico avviato a Fiuggi nel settembre 2005, e compendiato dallo slogan Fortuna Blair Zapatero.
b) In vista della Convenzione verranno preparati documenti tematici. Per la preparazione dei documenti tematici la segreteria incarica ________ e __________, che possono avvalersi del contributo di consulenti e di esperti. Almeno un mese prima della data di inizio della Convenzione le bozze dei documenti tematici debbono essere trasmessi ai membri della segreteria nazionale, che possono proporre per iscritto emendamenti, integrazioni, alternative.
c) L’ordine del giorno della Convenzione è compilato dalla Segreteria nazionale, ed inviato ai soggetti elencati nel precedente punto 2. L’ordine del giorno deve indicare per ogni sessione i temi in discussione, ed i tempi di inizio e di termine della discussione.
4. Svolgimento della convenzione
a) Le azioni di verifica della legittimazione di coloro che intendono intervenire alla Convenzione vengono effettuate da personale incaricato con inizio almeno un’ora prima di quella stabilita per l’inizio della Convenzione
b) All’ora fissata assume la presidenza provvisoria la segreteria nazionale, che propone l’elezione della presidenza effettiva indicando per ogni sessione un presidente e un segretario.
c) I lavori della Convenzione possono essere oggetto di ripresa e/o registrazione audio/video sia per la diffusione anche immediata sia per fornire supporto alla verbalizzazione.
d) Il presidente, d’intesa con la segreteria nazionale, nel corso della seduta può proporre alla Convenzione di variare l’ordine cronologico degli argomenti all’O.d.G. per esigenze di funzionalità, o può anche proporre la costituzioni di commissioni e di gruppi di studio che, nel corso dei lavori della Convenzione, si rendessero necessari per un attento esame della materia, per il concepimento di mozioni o comu
nque per la redazione di atti e documenti idonei a snellire e facilitare il proseguo dei lavori.
e) un relatore designato dalla segreteria illustra uno o più argomenti all’ordine del giorno ed i documenti tematici sottoposti all’approvazione della Convenzione.
f) Il Presidente apre la discussione e la dirige dando la parola a coloro che l’abbiano richiesta. Il Presidente può disporre che la prenotazione degli interventi su ogni punto all’ordine del giorno sia effettuata per iscritto, indicando l’argomento che l’interventore intende trattare.
g) Ogni legittimato ad intervenire ha il diritto di prendere la parola su ciascuno degli argomenti all’ordine del giorno posti in discussione, di esporre osservazioni e di formulare proposte. Il tempo di ciascun intervento non può superare i 5 minuti, che salgono a 10 nel caso di membri della direzione nazionale ed a 20 nel caso di membri della segreteria nazionale. Un minuto prima della scadenza del termine, il Presidente invita l’oratore a concludere.
h) Quando sull’argomento nessun altro chiede di parlare, il Presidente dichiara chiusa la discussione. La chiusura della discussione, può altresì, essere richiesta da almeno dieci aventi diritto al voto: in tal caso, il Presidente la mette in votazione per alzata di mano. Se c’è opposizione, accorda prima la parola ad un oratore contro ed uno a favore, per non oltre tre minuti ciascuno. Una volta dichiarata chiusa la discussione, non può essere concessa la parola.
i) ogni decisione per avere carattere vincolante, deve essere approvato dai due terzi dei partecipanti al voto.
6. Votazione
a) Il Presidente può disporre, a seconda delle circostanze, che la votazione su ogni singolo argomento intervenga dopo la chiusura della discussione di ciascuno, oppure al termine della discussione di alcuni o di tutti gli argomenti all’ordine del giorno.
b) L’espressione del voto deve essere palese, per alzata di mano od in altro modo indicato dal Presidente al momento di ogni votazione, anche mediante utilizzo di strumenti tecnici idonei a facilitare il conteggio dei voti. Il Presidente può nominare un certo numero di scrutatori che lo assistano nelle operazioni di voto.
c) Su ogni argomento la votazione avviene nell’ordine seguente: emendamenti o ordini del giorno soppressivi; emendamenti o ordini del giorno modificativi; emendamenti o ordini del giorno aggiuntivi; singole parti del documento, quando questo si componga di varie parti; il documento nel suo complesso, con le modifiche e le precisazioni risultanti dagli emendamenti e degli ordini del giorno eventualmente approvati in precedenza.
d) Ultimate le votazioni il Presidente ne proclama i risultati. Se un documento o un punto all’ordine del giorno non sono stati sottoposti a votazione, le delibere su quel tema o punto all’ordine del giorno possono essere successivamente assunte dalla Direzione nazionale.