RADICALI ROMA

Congresso Radicali Roma/ La relazione di introduzione del tesoriere.

Care compagne, cari compagni, amici,
è con grande soddisfazione che vi
presento il bilancio dell’Associazione per l’anno 2006/2007. I motivi
strettamente contabili credo balzino agli occhi dai dati che tutti
avete ricevuto. Ma, come da tradizione radicale, quei numeri sono la
sintesi e l’essenza stessa del lavoro di un intero anno che ci ha visti
impegnati in iniziative politiche radicali (consentitemi di usare senza
ulteriori specifiche questo termine) nella nostra città, da una parte,
e per la crescita dell’Associazione dall’altra.

Chi si limitasse ad
osservare il punto di partenza e quello di arrivo (cioè l’avanzo di
cassa al 30/6/2006 e quello attuale) potrebbe rilevare un risultato più
che raddoppiato (+102%). Questa tranquillizzante base di partenza per
chi dovrà affrontare gli impegni del prossimo anno, è la sintesi di un
duplice sforzo.
Da una parte il grande impegno di tutti noi ad
incrementare il capitolo delle entrate con l’autofinanziamento (su cui
avrò modo di tornare più avanti), dall’altra l’estrema oculatezza con
cui le risorse sono state spese.
Infatti, a fronte di un incremento del
68% (9.744 euro contro 5.775 euro dell’anno precedente) delle entrate,
siamo riusciti a contenere al 16,5% (8.114 euro contro 6.960 euro) la
crescita della spesa.
Se aggiungiamo a questo il fatto che circa l’ 11%
(ca. 900 euro)  sono a tutti gli effetti investimenti e non spesa
corrente (mi riferisco ai tabelloni e alla telecamera per la
videoregistrazione delle nostre riunioni, che lasciamo in “eredità” per
i prossimi anni) direi che il Tesoriere e tutti quei compagni che nei
modi più vari (con l’impegno personale, quello economico, con il
contributo di idee e lo sforzo a volte impagabile di iniziative e
fantasia) hanno partecipato in questi mesi possono dirsi più che
soddisfatti.

L’anno che stiamo chiudendo può ben dividersi in due
parti.
La prima caratterizzata da un lavoro più “istituzionale”,
supportato in modo ammirevole dai compagni della Giunta, che vorrei
tutti qui ringraziare: dal più giovane, politicamente parlando, al più
“scafato”.
Questo organo, fortemente voluto dalla Segreteria, e per la
prima volta costituitosi nella storia dell’Associazione, si è rivelato,
per merito dei suoi componenti, strumento fondamentale e, credo,
insostituibile, di elaborazione politica seria, attenta ed approfondita
per poter nutrire di contenuti l’utilissima e per noi inedita
collaborazione con il nostro (e con “nostro” intendo naturalmente
“della Rosa nel Pugno”) Consigliere Comunale Gianluca Quadrana, non a
caso iscritto alla nostra Associazione.
L’entusiasmo, la pazienza, la
determinazione di questi compagni si è poi concretizzata, come
ricorderete, nel febbraio di quest’anno con la presentazione di sette
ordini del giorno e una mozione in Campidoglio sulle tematiche più
diverse ma tutte orientate alla soluzione dei problemi dei Cittadini,
alla sicurezza, alla trasparenza della politica, alla buona
amministrazione.

E proprio a febbraio inizia la “fase due” dell’
Associazione: Massimiliano Iervolino, in collaborazione ancora con
Gianluca Quadrana e con il compagno Mario Staderini che ci spiega l’
istituto della delibera di iniziativa popolare previsto dallo Statuto
del Comune di Roma, propone il lancio della battaglia sul registro
delle unioni civili a Roma in contrapposizione al compromesso al
ribasso (seppur concretizzabile) dei DICO in Parlamento.
Qui,
consentitemi una nota autocritica.
Personalmente ritenevo la raccolta
di cinquemila firme, in inverno, su un tema così complicato da spiegare
ai Cittadini e con le scarse risorse economiche e di militanza dell’
Associazione a forte rischio di fallimento.
Fortunatamente, l’ottimismo
della volontà di Massimiliano ha fatto aggio sul mio pessimismo della
ragione e si è andati avanti, con gli ottimi risultati che conoscete.
Quella campagna, oltre al concreto risultato delle 10.263 firme
raccolte, ha consentito all’Associazione di raggiungere altri, non meno
importanti, obiettivi:
a) l’aprirsi alla collaborazione su un tema
specifico con soggetti della realtà romana “altri” rispetto alla
galassia radicale (le associazioni GLBT, l’UAAR e la FGS naturalmente,
ma anche Gianluca Santilli della Margherita, Roberto Giulioli ed altri
Consiglieri comunali e Municipali dei DS). Questa collaborazione spero
possa essere prezioso punto di partenza per future iniziative politiche
comuni per una Roma più laica, più antiproibizionista, più moderna, più
civile. Senza nulla togliere alla speranza (che personalmente ancora
coltivo) di un futuro per la RnP, SE e QUANDO ce lo consentiranno.
b)
la possibilità, per l’Associazione, di proporsi nelle strade, ai
Cittadini, oltre che con campagne di respiro nazionale (vedi “caso
Welby” e moratoria ONU sulla pena di morte) con una grande campagna
“tutta sua”, diciamo così. Questo ci ha consentito di raccogliere un
sostanzioso autofinanziamento e di portare il numero dei nostri
contatti (il cd “indirizzario”) da 250 a 2000 nominativi (ora
patrimonio dell’intera galassia radicale). Tale indirizzario
(organizzato al meglio grazie al lavoro di Alessandra Pinna e di altri
che, in condizioni e ruoli diversi, vi hanno contribuito) ci permette
oggi di inviare per mail a 2000 romani la nostra web-zine mensile. Un’
altra iniziativa nata grazie alla fantasia e all’impegno dei membri di
Giunta. Iniziativa a costo zero, resa possibile grazie al talento
artistico del nostro grafico Massimo Masotti e all’impegno (spesso
notturno) del nostro “genio” informatico Marcello Blancasio. Due
iscritti che mi permetterete qui di ringraziare per il contributo
appassionato al limite dell’abnegazione fornito con costanza a Radicali
Roma.
Un giornale telematico che forse potrebbe in futuro divenire
cartaceo e ai cui primi quattro numeri hanno collaborato tanti compagni
che pure vorrei ringraziare: Demetrio, Luca, Alberto, Andrea, Ruggero,
Mirko, Alessandro, Mario, oltre, naturalmente, a Massimiliano ed
Alessandra.
c) l’opportunità di entrare in contatto con nuovi amici,
divenuti poi iscritti e militanti, che ci hanno permesso, insieme a
quello che potremmo chiamare il “nocciolo duro”, di far uscire decine e
decine di tavoli in luoghi lontani e diversi da quelli per noi
abituali. Anche a questi compagni (uno per tutti, il grande Mirko
Paladino, nonviolento per convinzione e non per natura) va il mio
personale ringraziamento.
d) la possibilità di tessere una rete di
rapporti con la stampa locale che ci ha assicurato una visibilità certo
non ottimale, ma sicuramente maggiore rispetto al passato.
Come si può
constatare dalla rassegna stampa che è in distribuzione.

Tutto questo
(e torno ai dati di bilancio) è stato in parte reso possibile dall’
iniziativa del “Club dei Trenta ed oltre” (2.300 €) e per il resto dall’
autofinanziamento, che ci hanno fornito le risorse finanziarie per
assicurarci il tempo e le competenze di Alessandra Pinna. Che, da parte
sua, ha egregiamente corrisposto alle aspettative dell’Associazione,
non lesinando in entusiasmo, fantasia e dedizione.

Ultimo, ma non
certo per importanza, il superamento dei 25 iscritti a RI, che ci ha
consentito di eleggere Aless
andra come nostro rappresentante al
Comitato Nazionale. Sono certo che anche questo, nonostante un esordio
che non mi ha del tutto convinto e la mia contrarietà ad un cumulo di
impegni e cariche che francamente non condivido, contribuirà alla
crescita dell’Associazione e a un suo maggior peso nell’àmbito della
galassia radicale.

Lo Statuto mi impone ora di proporre la nuova
quota associativa dell’Associazione. Nonostante ritenga che sarebbe più
logico che questo facesse parte dei “programmi” dei candidati alla
carica di Tesoriere, non mi sottrarrò (lo Statuto è lo Statuto,
perbacco!), e vi propongo di portare la “quota minima” a 30€.
Un
incremento del 50% da un anno all’altro mi sembra sufficiente e spiego
il perché.
Prima di tutto, come molti compagni sanno, ritengo
sconsigliabile alzare troppo la quota. Esiste secondo me un limite
oltre il quale rischieremmo di allontanare quanti di noi, per i più
diversi motivi, non possono permettersela. E qui consentitemi una
digressione molto personale ma ci tengo davvero. Su questo sono molto
“british”: trovo del tutto fuori luogo e anche francamente irritante
che a volte si insista troppo con i compagni che non possono o non
vogliono contribuire. Chi vuole dà, chi non vuole (o non può) darà in
altre forme. E nessuno (vorrei sottolinearlo con forza) dovrebbe
permettersi di affrontare questi argomenti con alcuno, specie se di
fronte ad altri. D’altronde, come tutti ben sappiamo, esistono compagni
cui 100€ non pesano affatto, ma che una volta contribuito non vediamo
più per mesi, ed altri per i quali 20€ possono essere uno sforzo, ma
che ogni volta che fai l’appello risultano presenti, anche a costo di
sacrificare vita famigliare e riposo, che sia di sabato o domenica, di
giorno, di notte, d’estate o d’inverno.

Un’altra considerazione è di
carattere più “finanziario”. E qui rispondo a quei compagni che mi
avevano interrogato sul punto durante una delle nostre ultime riunioni.
Badate che le quote di iscrizione (1.590€) non rappresentano che il 14%
ca. dell’autofinanziamento di quest’anno, mentre i contributi raccolti
ai tavoli (ad esempio) hanno pesato per circa il 55%, e l’iniziativa
del “Club dei Trenta” per il 20%. E’ di tutta evidenza, quindi, che la
quota è solo l’inizio, la “chiave di ingresso” al mondo di Radicali
Roma. Il resto, tutto quanto di buono siamo riusciti a fare e faremo in
futuro, dipende (ed è giusto che sia così) dall’iniziativa politica e
dalla fantasia che si riesce a profondere per costruirla, organizzarla,
portarla a termine.
Se, ad esempio, decidessimo di reperire la metà
delle entrate di quest’anno con le quote associative, partendo da una
base di iscritti di 79 ad oggi dovremmo pensare ad una quota intorno ai
70€. No, non credo che funzionerebbe.

Vado a concludere: un bilancio
politico e finanziario, ritengo, perfettamente in linea con l’agire
politico radicale:
a) reperimento di risorse finalizzate a campagne
politiche ben definite e molto concrete.
b) coinvolgimento di “altri da
noi” su quelle specifiche campagne.
c) coinvolgimento dei compagni nell’
elaborazione politica e nell’organizzazione (vedi Giunta e web-zine):
non più militonti, quindi, ma militanti veri nel più nobile senso della
parola.
d) trasparenza (vedi videoregistrazione delle riunioni e
pubblicazione sul sito).
e) buona amministrazione.

Per tutti questi
motivi  vi chiedo di approvare il bilancio che vi è stato distribuito.

Ancora qualche parola per quanto riguarda il futuro Tesoriere.
Ho già
detto che non mi ricandido alla carica per motivi personali: la mia
vita è cambiata e quindi non ho più il tempo che finora ho potuto
dedicare all’Associazione. Già negli ultimi mesi mi sono sentito non
del tutto all’altezza e ho dovuto chiedere supporto a Massimiliano ed
Alessandra. Meglio quindi passare la mano. La persona che, come sapete,
ritengo più adatta è Piero Bonano e i motivi li conoscete perché li ho
resi pubblici in mail list.
Vi chiedo quindi di votarlo come Tesoriere
dell’Associazione, e chiedo a lui, se me lo consente, di limare un po’
le sue asperità caratteriali.
Sono certo che se Piero riuscirà a
coniugare la sua grande esperienza e la sua abilità politica e di fund
raising con un pizzico di diplomazia l’Associazione, e noi tutti, ne
trarremo il massimo beneficio.

Vi ringrazio per l’attenzione.
Siete
grandi.