Introduce Perduca – senatore radicale eletto nelle liste del Pd
Il fenomeno nasce da una percezione che è amplificata dalla violazione dello stato di diritto, della normativa Ue e delle regole democratiche.
Il problema non è di ordine pubblico, ma nasce da ragioni ben precise.
L’emergenza umanitaria è causata dal razzismo e dalla mala gestione, frutto di leggi proibizioniste e di una illegalità diffusa in Italia.
OBIETTIVO. In Parlamento creare un fronte tra Pd e i liberali ancora presenti nel Pdl attraverso documenti che possano essere alla base di mozioni e interrogazioni parlamentari.
Simone Sapienza – Comitato Nazionale di Radicali italiani
OBIETTIVI Costruire proposte di legge o emendamenti. Il contenuto deve riguardare lo sfruttamento dei fondi Ue, educazione, strutture abitative per Rom, etc.
E’ urgente fare proposte di iniziativa popolare perché la legge delega agli enti locali ed è quindi necessario un osservatorio nei singoli comuni.
Il dibattito democratico deve essere avviato su questi temi e deve entrare nel cuore dell’opinione pubblica creando discussione e spunti di riflessione. Radioradicale.it seguirà le iniziative che saranno proposte dalle associazioni nei prossimi giorni.
Andrea Billau – Redattore di Radio Radicale
Si deve creare una sorta di soccorso civile e legale per coloro che saranno le vittime delle leggi che si stanno facendo. I parlamentari radicali potranno essere i referenti in parlamento per le associazioni per far fronte in questo senso al “veltrusconismo”. Quindi bisogna operare su due fronti: il primo è la rete del soccorso civile e il secondo sotto il profilo normativo con l’aiuto dei parlamentari radicali.
Maria Enrica Puoti – Consulente giuridico di Emma Bonino
Il pacchetto sicurezza sotto il profilo strettamente giuridico.
E’ composto da un decreto legge, un disegno di legge e tre decreti legislativi.
Il pacchetto sicurezza ha almeno tre aspetti discutibili:
L’aggravante della permanenza illegale
La mancanza del rapporto di proporzionalità
Il potere concesso al sindaco di disporre della polizia municipale, che a differenza delle forze di polizia non ha nessuna preparazione in materia di sicurezza.
Francesco Marsico – Vice direttore CARITAS Italia
La permanenza illegale è un’aggravante per le carceri italiane, ne peggiora le condizioni.
Altri fattori problematici la disparità di trattamento legato all’appartenenza nazionale e il futuro sovraccarico della Corte Costituzionale. Dal punto di vista legale, questo provvedimento (il pacchetto sicurezza) non fa che peggiorare la situazione attuale, per di più è inutile e soprattutto dannoso perché determina il costituirsi di “categorie” di persone.
Nel nostro paese è cresciuta una “incultura” rispetto a questi temi, bisogna invece occuparsene, nonostante la difficoltà nel trovare canali di dialogo. La cultura popolare, oggi sta riproponendo modelli (fantasmi) e stereotipi che creano presupposti pericolosi. Il tema dei rom è tragico, così come lo è la strumentalizzazione che se ne è fatta.
Il problema dei Rom va risolto prima a livello locale.
Ci sono due modi per farlo:
– a livello parlamentare;
– a livello territoriale.
Gianni Betto – Centro di Ascolto
Il fenomeno sotto il profilo della comunicazione.
Il Centro di Ascolto ha curato un’analisi su come passa il tema dell’immigrazione attraverso i media (analisi compiuta sulle 7 reti a pranzo e cena).
Punto 1. La classificazione delle notizie.
Cronaca nera, giudiziaria e criminalità organizzata. Negli ultimi 5 anni è variata la trattazione e l’ampiezza di tempi dedicati a queste tematiche su tutte le reti.
Tra il 2006 e il 2007 la durata di queste notizie è raddoppiata passando dal 10,4% nel 2003 al 18,8 del 2006 fino al 23,7 del 2007.
Punto 2. Presentazione del tema.
Il linguaggio impiegato e le ricostruzioni fatte delle vicende anche a distanza di tempo dall’accaduto mostrano una riattualizzazione frequente e un’attenzione al pericolo e alla sicurezza in crescita e sempre più frequente.
Punto 3. Posizione di queste tematiche nella gerarchia del Tg.
In generale, acquisiscono sempre più la posizione di apertura, anche nei giorni successivi al fatto.
Punto 4. Terminologia impiegata.
I termini che più spesso ricorrono sono quelli che appartengono al campo semantico della violenza, della morte, cioè termini con connotazione negativa.
In sostanza, l’argomento più trattato nel biennio 2007-2008 è quello della cronaca nera. Rispetto al dopo 11 settembre in cui la percezione del pericolo era prevalentemente il musulmano, oggi il pericolo proviene dal Rom dall’immigrato (non solo extra-comunitario).
Prof.ssa Rivera – docente dell’Università di Bari ed esperta di problematiche culturali legate all’immigrazione
Prima di tutto un appello di studiosi di razzismo e xenofobia che verrà reso pubblico nei prossimi giorni riguardante la gravità della situazione.
Il fenomeno del razzismo verso l’immigrato sta avendo una rapida escalation di violenza, ma ha avuto una lenta gestazione anche nel corso del governo di centro sinistra (ad esempio, il patto città sicure e la manipolazione mediatica della cronaca nera).
OBIETTIVO. Condurre delle campagne di informazione che assumano un ruolo pedagogico.
Sta emergendo una cultura popolare dove ci sono residui di modelli e stereotipi passati. C’è stata, inoltre, una saldatura tra la xenofobia di massa che arriva fino al pogrom e il razzismo istituzionale (il pacchetto sicurezza ne è una dimostrazione).
Quello che si sta facendo con successo è attribuire ad un capro espiatorio le insofferenze e le problematiche che il governo non sa risolvere.
Stravolgere lo stato di diritto con l’aggravamento delle pene solo per determinate categorie significa introdurre norme liberticide (anti-integrazione). Sfavorire i matrimoni misti, alla base del processo inclusivo, l’impossibilità di acquisire la nazionalità, queste sono politiche che violano la libertà personale. L’Italia è stata l’unico paese ad aver favorito i “campi”, attraverso un processo di ghettizzazione.
PROPOSTE.
1) Lavorare all’elaborazione di proposte di iniziativa popolare. Ad esempio qualche anno fa si collaborò per una raccolta firme, “rete antirazzista”, ma non si riuscirono a raccogliere molte firme, quindi il progetto fu accantonato.
2) Elaborare proposte di legge anche con un solo articolo che abbia come contenuto: l’estensione del diritto di voto, il rinnovo del permesso di soggiorno e così via.
3) Attrezzarci per garantire soccorso civile e legale alle vittime della caccia allo straniero.
Don Sardelli – autore della lettera “Non tacere” a Walter Veltroni
Il problema dei Rom si riaggancia ad un problema più complesso che è quello dei migranti. L’Europa ha assunto due schemi:
– integrazionista;
– multiculturalista.
In Italia quale dei due ha prevalso?
Probabilmente nessuno dei due. Una società aperta ha il dovere di includere. L’animo del legislatore è integrazionista forse? Forse è arrivato il momento di pensare a politiche che siano effettivamente inclusive.
A Roma si è cercato di fare un tentativo di inclusione sociale a Prenestino, dove c’è una grossa comunità di Bengalesi; si è cercato di attivare un’attività artigianale, sfruttando le capacità appunto di questo gruppo di persone. In questo modo è stato possibile creare una rete basata sul confronto fra le culture.
Quindi non possiamo pensare di tamponare solo le emergenze, ma dato che si tratta di fenomeni prevedibili agire prima.
Filippi – ANTIGONE
La direttiva Ue che allunga a 18 mesi la permanenza nei centri altro non è se non una detenzione amministrativa svincolata da reati. Non a caso non si parla più di centri di accoglienza, ma di centri di detenzione.
INIZIATIVA DI SENSIBILIZZAZIONE. Martedì a Campo Boario (ex mattatoio), si terrà l’iniziativa: “il razzismo ci rende insicuri”.
Daria Pozzi – ATTAC
La situazione attuale è di emergenza. Durante gli sgomberi avvengono reati gravi, come ad esempio vengono bruciati permessi di soggiorno, etc. Questi reati, proprio perché tali, vanno denunciati. Il problema prioritario è senz’altro la violenza inaudita. La campagna razzista in atto è stata amplificata ed alimentata dalle istituzioni e dai media.
PROPOSTE.
– un convegno o un assemblea;
– una mobilitazione di piazza (che rappresenta una forma di comunicazione);
– un coordinamento tra i parlamentari, una sorta di patto parlamentare antirazzista, così come si fece negli anni ’90.
– Riprendere le proposte di iniziativa popolare già presentate da Rifondazione e che riguardano il diritto di voto agli stranieri, la semplificazione del procedimento di acquisizione della cittadinanza e il trasferimento dei compiti dalla questura agli enti locali.
Dobbiamo tenere presente che l’Italia è diventata oramai una terra di immigrazione, per cui il principio dello ius sanguinis andrebbe rivisto: un bambino che nasce in Italia è italiano, un bambino che è arrivato in Italia a 2 anni e ci continua a vivere ha diritto ad essere italiano.
Massimo Converso – Presidente nazionale Opera Nomadi
Il rom rumeno ha introdotto degli elementi che vengono generalizzati anche ai Rom slavi. I Rom slavi vivono in casa, il campo nomadi è una costruzione di questo sistema. Gli attacchi al sud erano in realtà camorristici. Il razzismo è molto più istituzionale che popolare, a livello popolare c’è piuttosto un’esclusione sociale.
Si pongono due problemi.
Il primo riguarda la scarsa scolarizzazione dei bambini rom. Più di 20 000 bambini sono analfabeti e non vaccinati.
Il secondo riguarda il rapporto fra enti locali e comunità Rom. Ci sono stati degli esempi come ad esempio quello del comune di Genova che è riuscita a dare 26 case popolari a Rom kosovari.
C’è una Trattativa in corso, mercoledì Alemanno riceverà l’opera nomadi affinché venga gettata acqua sul fuoco e perché si stemperino i toni.
Contrario a mobilitazioni di piazza perché potrebbero essere controproducenti per i Rom che vivono in strada.
Alessia Montuori – SENZA CONFINE
La questione dell’asilo. Viene impedita la libera circolazione sul territorio.
PROPOSTE
– E’ necessaria un soccorso civile e legale.
– I parlamentari radicali devono richiedere l’accesso ai CARA e ai CPT oltre ad un urgente lavoro.
– Vigilare sul percorso del decreto.
Piero Soldini – CGIL
Manca il pluralismo di posizioni; negli spazi tv non viene offerto contraddittorio.
Dobbiamo accreditarci per costruire una campagna di sensibilizzazione e di informazione attraverso le associazioni e i militanti per contrastare il clima e rivendicando spazi e rappresentanza (nei confronti dei mass media).
Il pacchetto sicurezza. Bisogna mettere in evidenza che queste iniziative non contrastano la delinquenza. E’ necessario sfondare l’intolleranza soprattutto a livello territoriale. Lo scontro non è sull’immigrazione irregolare, lo scontro è in realtà su quello regolare. Allora la domanda è se il governo può effettivamente in grado di regolarizzare o di garantire ad un immigrato regolare il diritto d voto, ad esempio, considerando che costituirebbe l’8% del corpo elettorale. Tagliare il ricongiungimento familiare è sbagliato. Il criterio naturale è proprio quello della catena migratoria.
La mobilitazione di piazza non offre garanzie di successo ed inoltre c’è paura anche tra immigrati. Non dobbiamo sottovalutare il dato secondo cui l’ 87% degli italiani sia giusto che il governo faccia qualcosa.
E’ necessaria quindi una grande campagna informativa.
Pasqualina Napoletano – Parlamento europeo
In Europa si discute sui rimpatri ma il campo d’applicazione è ristretto se non alle persone passate da uno stato di legalità ad uno di illegalità. Il governo italiano ha dato per scontato l’approvazione che il periodo di detenzione amministrativo di 18 mesi previsto dalla direttiva. Ma è tutto ancora da vedere, non è detto che sarà approvata. Anche perché non è prevista nella direttiva alcuna garanzia e protezione del minore nei centri d’accoglienza. Il parlamento deve tentare di modificare almeno 5/6 punti. Gli strumenti più efficaci rimangono comunque le proposte d’iniziativa popolare e il contributo dei parlamentari radicali a livello nazionale. Questi strumenti sono molto più efficaci della mobilitazione di piazza.
Prof. Fulvio Vassallo – docente di diritto dell’immigrazione dell’Università di Palermo
Per quanto riguarda la direttiva Ue, il voto in parlamento sarà decisivo. Il pacchetto sicurezza, con i nuovi termini stabiliti per la permanenza nei Cpt, non mette un argine ma agevola la criminalità organizzata.
Prof. Enrico Pugliese – docente dell’Università “Federico II” di Napoli
Valentina Cosimati
Rita Bernardini – deputato radicale eletto nelle liste del Pd
Il decreto sicurezza aggraverà la situazione nelle carceri. L’appello della Rivera deve essere diffuso; i radicali devono appoggiare questo intervento anche a livello transnazionale.
PROPOSTE
Bisogna arrivare ad un pacchetto di proposte da far firmare ai cittadini.
Far rientrare la comunità Rom nella lista delle minoranze etnico-linguistiche.
Fare un censimento della popolazione Rom per arrivare all’inclusione, perché le minoranze rappresentano una ricchezza e per questo vanno tutelate.
I parlamentari radicali devono entrare nei Cpt nei prossimi giorni.
Fare delle spallette come iniziativa di solidarietà, perché la distruzione del campo Rom a Ponticelli è stato un segnale agghiacciante.
Perché no un “Rom pride”?
Legalizzare i musicisti rumeni di strada.
Creare un elenco delle direttive Ue non applicate in materia di sgomberi etc.
Contributo di un rappresentante della Comunità Rom
Manca lo studio di una lingua originaria nelle scuole.
Contributo di un rappresentante della Comunità Rom
Diritto del fanciullo
Contributo di un rappresentante della Comunità Rom
Il problema della Cittadinanza e dell’emarginazione.
Proposte di Perduca
Creare un intergruppo degli Amici dei Rom a partire dal contributo dei parlamentari radicali.
Organizzare un giro (a sorpresa) dei Parlamentari radicali nei Cpt.