da La Repubblica – ed. Roma del 5 dicembre 2007, pag. 1. di gio.vi.
Non tornano i conti in piazza del Campidoglio. Era lunga tre pagine la lista di promotori e aderenti alla fiaccolata sulle unioni civili promossa dai Radicali, oltre 10mila le firme raccolte per sostenere in consiglio comunale la delibera sul registro delle coppie di fatto: eppure, alle 7 della sera, non più di 150 persone scalano la cordonata michelangiolesca. Poche le insegne, sparuti i testimonial. Oltre aPannella che esorta a votare comunque la delibera, Vladimir Luxuria che invita Veltroni alla coerenza, Grillini che accusa il Pd di «essere nato sacrificando la laicità», i socialisti Boselli e Villetti, l’attore Toni Garrani. «Ma la fiaccolata è stata indetta ieri, c’è stato poco tempo per organizzarla», si giustifica la presidente del Mario Mieli, Rossana Praitano. «E poi non è un concerto: lunedì, al più tardi giovedì, ci conteremo sulla delibera, propongo anzi il voto segreto così vediamo come va a finire», sfida il consigliere Quadrana. La sensazione è che anche i gay siano divisi. Pesano le assenze. A cominciare da Paola Concia: «Lo scontro che si sta producendo a Roma è figlio di un modo sbagliato e inefficace di affrontare il problema» tuona. «Vorrei che la politica mettesse al centro della sua azione il risultato: l’acquisizione di diritti da parte di chi non li ha. Lo scontro di oggi non ci fa fare passi in avanti».