Mentre i tecnici di Pollastrini e Bindi continuano il lavoro sul disegno di legge sulle coppie di fatto, con l’obiettivo di portarlo al pre-consiglio dei ministri del 30 (e arrivare alla stesura definitiva entro l’8 febbraio, garantisce Chiti), sul testo si abbatte la dura critica di Rifondazione. «E’ un accordo al ribasso, insufficiente», dicevano ieri le deputate Titti De Simone e Viadimir Luxuria in una conferenza stampa a Montecitorio con le associazioni gay, lesbiche e transessuali. Nel mirino, il compromesso che prevede di derubricare l’iscrizione in pubblici registri ad un «accertamento» con citazione a margine nei certificati anagrafici. «Accertamento – spiegava Luxuria – è una parola dal sapore poliziesco e inquisitorio: sì accerta un crimine, non un diritto». li che però, come spiegavano sia Titti De Simone che il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, non significa che il ministro Ferrero boccerà il ddl in Consiglio dei ministri, perché «per noi l’importante è che un testo di partenza vada in aula. Sarà lì, poi, che condurremo la nostra battaglia, pronti ad accettare il contributo anche di quei settori laici dell’opposizione che si battono per il riconoscimento dei diritti».
Alla critica si associava il deputato Ds Franco Grillini, annunciando una «mobilitazione permanente unitaria» per far pressione sul governo, che partirà oggi alle 18 con una fiaccolata davanti a Montecitorio indetta dalle associazioni omosessuali al grido «non concediamo sconti a questa maggioranza amica». Mobilitazione alla quale Azione giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza nazionale, opporrà un volantinaggio.
Come se non bastasse, ieri per la maggioranza è arrivata un’altra brutta notizia dalla riunione dei capigruppo convocata per cercare l’accordo su una mozione unitaria, proposta dall’Ulivo. Mentre Pdci e dipietristi hanno dato l’ok e Rifondazione e Verdi (ma non la Rosa nel pugno) hanno messo sul piatto una certa disponibilità, è stata l’Udeur a porre il veto: «Non sottoscriveremo mai un testo che impegna il governo a proporre un testo di legge, visto che la nostra linea è che l’iniziativa debba essere lasciata al Parlamento”, ha tagliato corto il capogruppo Mauro Fabris. “Siamo contrari sul metodo, ma anche sul merito». E AN ha colto la palla al balzo annunciando, con La Russa, la disponibilità a votare la mozione del partito di Mastella. Ma anche l’opposizione ha i suoi problemi e anche lì i tentativi di arrivare a una mozione unitaria sono naufragati, soprattutto per l’opposizione dell’Udc.
Intanto in aula Rosy Bindi, rispondendo a un’interrogazione della Lega, assicurava che il ddl non prevederà la possibilità di adottare figli (o generarne con l’aiuto della fecondazione assistita) per le coppie omosessuali. Ribadendo però che «non intendiamo assolutamente discriminare le persone in base al loro orientamento sessuale». Mentre l’interrogante Gianluca Pini contro-replicava insoddisfatto per gli altri diritti che saranno concessi a queste coppie, dai banchi della maggioranza De Simone a Grillini tiravano su dei cartelli con il triangolo rosa che i nazisti usavano per “marchiare” gli omosessuali nei campi di concentramento. E poi spiegavano: “I leghisti, verso i gay, hanno lo sesso atteggiamento dei nazisti: abbiamo voluto ricordarlo a tre giorni dalle celebrazioni della Giornata della memoria».