RADICALI ROMA

Corriere della Sera – ed. Roma – «Decidere su piazza Venezia» Linea C, ultimatum di Improta

La nuova idea: portarla a San Pietro. Magi: serve un’altra gara

L`ultimatum sulla metro C, la battaglia sulle nomine, le novità in arrivo all`Atac, il Pgtu approvato in giunta. Il vertice tra l`assessore Guido Improta e alcuni esponenti della maggioranza riserva delle novità inattese. Non tanto sulla querelle che riguarda la scelta di Carlo Maria Medaglia, «fedelissimo» dell`assessore, al vertice dell`Agenzia della Mobilità: nonostante alcune resistenze interne, il centrosinistra (compreso, pare, il segretario romano del Pd Lionello Cosentino) ha dato il suo «via libera». Quanto sul resto delle questioni sul tavolo. Improta, di fronte ai suoi interlocutori coordinatore di maggioranza Fabrizio Panecaldo, i piddini Maurizio Policastro e Athos De Luca, la vendoliana Annamaria Cesaretti, i due della Civica Marino Luca Giansanti e Riccardo Magi, la segretario del sindaco Silvia Decina – ha rilanciato su metro C (oggi, a Centocelle, la visita guidata per il pubblico): «Dobbiamo decidere se la sta- zione di piazza Venezia sarà capolinea o passante, ma dobbiamo farlo in fretta». Una smania che l`assessore aveva già manifestato qualche giorno fa e che, passando le settimane, si fa sempre più evidente. Come se, su linea C, Improta si giocasse quasi tutto, magari anche la sua permanenza dentro la giunta capitolina. Del resto, fin dall`inizio del suo mandato, Improta si è molto speso per l`infrastruttura: prima con l`accordo attuativo con Roma Metropolitane per far ripartire i cantieri dopo lo sciopero dell`estate scorsa, poi col riconoscimento di altri go milioni alle imprese che costruiscono l`opera e col braccio di ferro con l`ex assessore al Bilancio Daniela Morgante per il pagamento delle fatture, infine con lo sblocco dei soldi ottenuto dal ministero. Ora c`è lo step successivo, la decisione al più presto. Idea su cui non tutti, dentro la maggioranza, sono d`accordo. Nella riunione il «radicale» Magi (da sempre critico sulla metro C) ha chiesto lumi  ad Improta sul prosieguo dei cantieri ed ha fatto una richiesta: «Se si decide di andare avanti, bisogna fare una nuova gara d`appalto». Senza, quindi, conferire in automatico il prolungamento al consorzio (Astaldi, Vianini, Ansaldo, Ccc e Cmb) che già sta lavorando. E gli altri consiglieri? L`idea più diffusa è che si debba andare avanti per far approdare la linea C se non a piazzale Clodio (come da progetto iniziale) quantomeno a San Pietro entro il Giubileo 2025. Immaginando, da piazza Venezia verso il lungotevere, almeno un`altra fermata. Operazione complessa: dal tracciato, dopo le critiche della Soprintendenza del ministero, lo stop a Chiesa Nuova era già stato «soppresso». Se ne riparlerà. Improta, in riunione, ha dato un`altra notizia. Il Comune pensa di «potenziare» il management di Atac (dove l`ad Broggi, prima o poi, potrebbe andar via): è in arrivo un direttore generale preso dall`esterno.  E. Men.  RIPRODUZIONE RISERVATA