RADICALI ROMA

Corriere della Sera (ed. Roma) – La classifica delle ditte sempre «vincenti»

di Alessandro Capponi

Consegnata a Cantone, oltre alle 110 gare ad affidamento diretto o a inviti «pilotati» e a 10 appalti sospetti

C`è anche il «Campidoglio 2» nell’elenco dei dieci appalti consegnati dal Comune all’Anticorruzione di Raffaele Cantone: è vero che le «pratiche sospette» in tutto sono centoventi, ma oggi si scopre che tra queste le gare pubbliche in senso stretto sono solamente una decina. Le altre, che dunque sono la stragrande maggioranza, centodieci, sono procedure negoziate: anche affidamenti diretti ma soprattutto «gare a inviti», informali, per lavori che spesso erano del valore, ciascuno, intorno al milione di euro. In ballo, quindi, ci sono commesse che, in cinque anni, vengono valutate «miliardi, più di uno, alcuni miliardi». E nel dossier arrivato  sul tavolo di Cantone c’è anche una classifica: quella delle ditte che hanno maggiormente beneficiato delle pubbliche commesse, le imprese sempre invitate alle gare «informali» e sempre (o quasi) vincenti. Il dossier che da mercoledì è all’esame dell’Anticorruzione è solamente una parte del lavoro che gli ispettori dell’Anac hanno già cominciato in Campidoglio: perché dovranno spulciare, esaminare da un punto di vista amministrativo, affidamenti diretti e gare informali per i cinque anni, dal 2010 al 2014 (in piena Mafia Capitale, per intenderci). Più circoscritto l’intervento sulle «gare a evidenza pubblica»: tra le dieci consegnate dal Comune all’Anac, come detto, c’è anche il Campidoglio 2, una cittadella amministrativa che vide il suo primo bando nel 2008 e il secondo con Alemanno sindaco, nel 2013. Progetto ambizioso (in zona Ostiense): 135 mila metri quadrati, parcheggio multipiano da duemila posti, auditorium da 80o posti, verde pubblico, sala conferenze, asilo nido, palestra, biblioteca, aree ristoro, 9 mila metri quadrati di servizi alla cittadinanza. A febbraio il progetto è stato anche annunciato dal vicesindaco Nieri: secondo le intenzioni i lavori dovevano cominciare alla fine del 2014 (e finire nel 2018). Un impegno importante da molti punti di vista, sul quale evidentemente l’amministrazione guidata da Ignazio Marino, che l’ha inserito nel dossier per l’Anticorruzione, preferisce evitare qualunque sorpresa. Invece il «cuore» dei «sospetti» del Campidoglio e dell’Anac pare essere nelle gare informali, in quegli inviti sempre alle stesse ditte accompagnate da altre imprese che però, a volte in modo macroscopico, non avevano neanche i requisiti richiesti. «Da oggi funziona diversamente – dice l’assessore competente, Alfonso Sabella – abbiamo cambiato le regole e i lavori si assegnano con gare pubbliche». Le eccezioni dovranno essere motivate: e, in ogni caso, toccherà allo stesso Sabella esaminare la pratica, motivazioni incluse.