RADICALI ROMA

Corriere della Sera (ed. Roma) – Stadio, l’Aula vota per la «pubblica utilità» Il sindaco: «Nessuno sconto a Pallotta»

La delibera

«Spero nel 2015 ci possa essere la posa della prima pietra, ma comunque entro il 2017 Totti giocherà la prima partita nel nuovo impianto di Tor Di Valle», sorride in serata Ignazio Marino. Perché per lo stadio della Roma è arrivato il via libera dell’aula Giulio Cesare (29 favorevoli, 8 contrari, 3 astenuti). Approvata la «pubblica utilità»: adesso, secondo la delibera votata, le opere per la mobilità (sfioccamento della  metro Magliana-Tor Di Valle dal valore di 58 milioni, l’aumento della frequenza dei treni della Roma Lido, l’ampliamento della via del Mare) dovranno essere contestuali alla costruzione dell’impianto. «Non si giocherà la prima partita – garantisce il capogruppo Pd, Fabrizio Panecaldo se prima non saranno completate le infrastrutture». Non mancano le voci critiche: per Riccardo Magi, Radicale nella Lista Marino, «nessuna verifica è stata fatta sulla sostenibilità degli interventi, cioè sulla possibilità di vendere le centinaia di migliaia di metri cubi di uffici…».

Esulta il sindaco Ignazio Marino: «Abbiamo completato  una parte con rigore senza voler dare a Pallotta nessun vantaggio, nessuno sconto o trattamento di favore, anzi. Dobbiamo sottolineare che gli abbiamo chiesto di aumentare in maniera significativa le opere e il costo per il servizio del pubblico. Sono certo che, essendo Pallotta un imprenditore molto serio, non appena si completerà il percorso che da domani inizierà alla Regione Lazio (i progetti definitivi saranno esaminati dalla Regione, poi in Comune si voterà l’opera vera e propria) Pallotta inizierà l’opera e cercherà di realizzarla nel tempo più breve possibile». Tra i contrari il consigliere della maggioranza Riccardo Magi: «Ho votato no perché lo stadio non sarà uno strumento di  rafforzamento finanziario della AS Roma per avere risorse da investire sul calcio. Nessuna verifica inoltre è stata fatta sulla sostenibilità, cioè sulla possibilità di vendere le centinaia di migliaia di metri cubi di uffici, in un momento in cui il mercato immobiliare è privo di richiesta». «Abbiamo migliorato la delibera, votando anche degli emendamenti di Fratelli d`Italia e Forza Italia, a dimostrazione del fatto che si è lavorato nel merito», dice Panecaldo. Per i Verdi, con Angelo Bonelli, è «un diluvio di cemento». Nel Pd Pedetti astenuto. Sel: in due non hanno votato. Della Lista civica Magi ha votato contro. Voti a favore anche dalle opposizioni.