RADICALI ROMA

Corriere della Sera – Gli "Onorevoli" e gli affitti

 

 


Ed. Roma, di Sergio Rizzo, pag. 1
– Potesse parlare, la statua di Giulio Cesare costretta ad assistere alle riunioni del consiglio comunale, ne avrebbe di cose da dire. Una di sicuro a proposito di quell’«On.» che precede, caso unico in Italia, i nomi dei Consiglieri. «On.» sta per «Onorevole», titolo che spetta ai parlamentari. E non c’è altra spiegazione possibile: occupando il luogo dov’era il Senato di Roma, si ritengono eredi di Marco Tullio Cicerone e colleghi. Ed è la testimonianza che quanto accade da secoli sul colle del Campidoglio non cessa mai di stupire.

L’ultima dimostrazione? Gli On.li consiglieri comunali hanno insediato il 18 marzo una «Commissione speciale per la valutazione degli effetti della spending review sulle aziende capitoline». Non ridete: a due mesi dalle elezioni sembra una barzelletta, ma non lo è. Il compito di questa Commissione è semplicemente immane. Taglio delle strutture dirigenziali e della spesa per le forniture, razionalizzazione delle attività, concentrazione dei servizi… Si dovrebbe procedere, fra l’altro, anche alla «ricognizione degli immobili in uso» delle società comunali con «riduzione della spesa per le locazioni».

E visto che si tocca anche questo tasto dolente, non possiamo che dare un suggerimento agli On.li Consiglieri comunali: cominciate da voi. Cominciate a pretendere la pubblicazione sul sito internet di Roma Capitale dei contratti degli immobili di via delle Vergini e di largo Loria adibiti a sede l’uno dei gruppi e l’altro delle stesse Commissioni. C’è una legge, approvata esattamente un anno fa, il 24 marzo 2012, che lo impone. Articolo 97 bis: «… gli enti locali sono tenuti a pubblicare sui propri siti istituzionali i canoni versati dall’amministrazione per il godimento di beni immobili…». Ciò nonostante, sul sito comunale non c’è nulla. E non è una banale dimenticanza. Prova ne sia il fatto che la richiesta di quelle informazioni fatta per iscritto il 7 dicembre 2012 dal radicale Riccardo Magi all’assessore al patrimonio Lucia Funari non ha avuto ancora risposta.

Di quei due palazzi sappiamo soltanto che sono presi in locazione dalla società Milano 90 dell’immobiliarista Sergio Scarpellini, la stessa che incassa canoni profumatissimi dalla Camera dei deputati per gli uffici degli onorevoli (quelli veri). E conosciamo a malapena, perché contenuti in vecchie determine comunali trapelate per vie traverse o in articoli di stampa, i valori degli affitti pagati dal Campidoglio. Parliamo di 15 milioni (dati 2005) per via delle Vergini. E di 9.190.833 euro per largo Loria, come ha scritto nel 2007 il Giornale senza essere smentito, riportando anche un’altra singolare circostanza: la proprietà di questo immobile è infatti dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti il quale l’ha affittato per 2,1 milioni a Milano 90, che l’ha poi sub affittato al Comune per quasi 9,2 milioni. Certo, nel canone sono compresi anche tutti i servizi, dalla pulizia alla vigilanza, e Scarpellini ha speso in due anni un milione 274 mila euro di ristrutturazione. Ma le cifre sono tali da rendere necessario un chiarimento, possibile solo con la pubblicazione dei contratti.

Per questo, cari On.li, prima di pensare a improbabili spending review preelettorali, pensiamo alla trasparenza. E ricordate: non è facoltativo. Lo dice la legge.